C’è un paesino, in Austria, che si chiama Sigmundsherberg. Si trova a una settantina di chilometri da Vienna e, oggi, è un borgo rurale immerso nel verde.
Ma poco più di 100 anni fa, vale a dire tra il 1916 e il 1918, lì c’era un campo di prigionia per militari italiani. Transitarono da quel luogo oltre 100.000 nostri connazionali e diverse migliaia vi perirono. Una storia davvero poco conosciuta in Italia, ma non dimenticata dall’Austria che, ogni anno, il 2 novembre, organizza una cerimonia funebre in onore dei giovani italiani morti nel campo (sono 2500 circa quelli sepolti nel cimitero del campo di prigionia) per non dimenticare. È un esempio di come sia possibile riconoscere i propri errori, al fine di non commetterne altri in futuro.
Quattro classi dell’ITT “Marconi” di Forlì si sono recate a Sigmundsherberg nell’aprile del 2018 e da allora hanno conservato ottimi rapporti con l’Amministrazione comunale locale. Così, il sindaco della cittadina ha inviato ieri una foto della cerimonia dedicata al ricordo dei caduti, che oggi più che mai assurge a valore simbolico: quei nostri militari prigionieri in quel campo sono paragonabili al Milite Ignoto, di cui in questi giorni si celebra il centenario. Quei fanti sconosciuti o quasi in Italia sono centomila militi ignoti, che dall’Austria ci fanno capire quanto è grande l’orrore della guerra (nella foto il sindaco di Sigmundsherberg e una rappresentanza della popolazione locale partecipante alla cerimonia solenne del 2 novembre).