“Ci ha lasciato Sergio Giammarchi, partigiano del battaglione Corbari. Piangiamo il combattente per la libertà, ma anche il testimone preciso e puntuale della storia della Resistenza. Perchè Sergio, per noi è stato questo. Sempre presente all’attività dell’associazione, sempre disponibile, Sergio Giammarchi ha portato la nostra storia nelle scuole, nei circoli, ovunque, sempre con lucidità e chiarezza, Classe 1926, Sergio è stato un esempio per tutti noi, attivo non solo nell’Anpi, ma anche nella Cna, da artigiano, e Rudaren, (l’arrotino) il soprannome dovuto alla sua professione, ha attraversato il secolo breve da protagonista. Noi dell’Anpi con lui perdiamo tanto, un esempio, un padre, un maestro. Ma ci impegneremo perchè il tanto che Sergio ci ha lasciato venga trasmesso a chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo. Ci uniamo in un abbraccio ai figli e ai nipoti di Sergio Giammarchi” è il commento e il ricordo di Lodovico Zanetti presidente dell’Anpi di Forlì.
“Addio Sergio, sei stato un esempio per tanti. Lo sono stati la tua storia, il tuo impegno per tenere viva la memoria, per promuovere il lavoro (dipendente e autonomo, senza distinzioni ideologiche) come valore fondamentale; lo sono stati il tuo spirito, la tua energia, la tua voglia di vivere“. Lo scrive il deputato romagnolo di Italia Viva Marco Di Maio, ricordando nel giorno del suo decesso il partigiano Sergio Giammarchi, già presidente di Cna provinciale, attivo da sempre nella promozione della memoria verso le giovani generazioni. “Tutti noi e le generazioni future, nessuno escluso, ti saremo per sempre debitori per ciò che hai fatto – aggiunge il parlamentare – e per aver combattuto per regalarci la democrazia, la libertà, la vita così come abbiamo avuto la fortuna di conoscerla. Ci mancherai. Ciao Sergio“.
La tragica notizia della scomparsa di Sergio Giammarchi ha colpito nel cuore la comunità del PD Forlivese: “Sergio è stato per noi un simbolo di democrazia, di lotta per la libertà, ha incarnato i valori della Resistenza, è stato un testimone per le giovani generazioni, ma prima di tutto Sergio era un amico, un compagno. Il nostro primo pensiero va ai figli e a tutti suoi cari. Con Sergio se ne va uno degli ultimi eroi che hanno dato la vita per garantire la nostra libertà, un partigiano che ha lottato con le unghie e con i denti contro la dittatura e grazie al suo impegno, profuso fino all’ultimo, ha garantito una memoria che ci impegneremo a mantenere viva negli anni, grazie anche a coloro che ancora possono raccontare. Ora ci stringiamo nel dolore, ma fermamente consapevoli dei grandi regali che Sergio ci ha fatto durante la sua vita”.
“Ci uniamo al cordoglio di tutta la comunità forlivese per la scomparsa di Sergio Gianmarchi, partigiano del battaglione Corbari. Sergio con la sua vita e il suo impegno è stato un esempio per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo o sentire le sue innumerevoli testimonianze. La sua particolare attenzione ai giovani nel promuovere una coscienza critica raccontando la sua esperienza di vita, deve essere un monito per tutti noi a continuare l’opera di sensibilizzazione e divulgazione di un periodo storico così importante, ancora di più oggi alla luce dei totalitarismi e dittature contemporanee” si legge in una nota di Italia Viva di Forlì.
“Appena poco tempo fa, il 9 novembre anniversario della Liberazione di Forlì, la figura di Sergio Giammarchi con l’esempio di una vita e le parole sempre piene di saggezza, aveva assunto un ruolo centrale nella dimensione collettiva. Quel giorno non era potuto intervenire fisicamente alla cerimonia solenne ma aveva chiesto di condividere con tutti i presenti in Piazza Saffi il suo abbraccio forte e generoso, ricordando l’importanza di costruire quotidianamente progetti di pace. La notizia della sua scomparsa suscita profonda costernazione. Ma in questo momento di dolore riconosciamo forte e vivo il valore della sua testimonianza che rimane un punto di riferimento fondamentale. Negli ultimi anni, soprattutto gli studenti delle scuole, dai bambini delle primarie fino agli universitari, hanno potuto apprezzare la caratura della sua memoria, vera e propria fonte di educazione civica che portava le giovani generazioni a misurarsi con i drammi della dittatura, della guerra e della povertà; con la voglia di emancipazione sociale e umana; con la necessità di costruire relazioni positive come base della convivenza. Mai una parola divisiva, mai un’espressione che non fosse fondata sul rispetto. Ai giovani ha sempre parlato dell’importanza della libertà, del senso del dovere, dei valori della Costituzione, del lavoro come strumento per affermarsi. Uomo della Resistenza, artigiano – o meglio “e rudarè” come amava definirsi -, dirigente dell’associazionismo imprenditoriale, esponente del volontariato culturale, sportivo e sociale: Sergio Giammarchi lascia in consegna un prezioso patrimonio morale e civico. A noi spetta il compito di mettere a frutto il suo insegnamento, partendo dalla memoria che ha condiviso attraverso i libri, le interviste, i filmati. Ai suoi familiari, ai figli Laura e Pier Paolo, agli amati nipoti e alle loro famiglie, giungano i sentimenti di stima e affetto da parte di Forlì. Ci uniamo nel cordoglio all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e alla Cna, realtà nelle quali ha ricoperto per lungo tempo ruoli di massimo rilievo. Alle tantissime persone che hanno condiviso con Sergio percorsi di amicizia, lavoro e impegno sociale giunga il conforto della nostra vicinanza” è il commento di Gian Luca Zattini sindaco di Forlì.
“Sergio Giammarchi ha incarnato per migliaia e migliaia di forlivesi di tutte le età il simbolo stesso della lotta di Liberazione. Era impossibile non commuoversi, appassionarsi ed entusiasmarsi ascoltandone la testimonianza, i ricordi di Corbari, Iris Versari e Casadei, delle lotte, dei sacrifici ma anche delle gioie ed emozioni che accompagnarono la rinascita della nostra città e del nostro Paese dopo la lunga oppressione del regime. Per decenni Sergio Giammarchi ha fatto conoscere a tantissimi ragazzi e studenti la Resistenza fuori da ogni retorica e frase di circostanza, come il racconto meraviglioso di una generazione di giovani che, dopo 20 anni di oppressione fascista, prendeva in mano il proprio destino e sceglieva di battersi per riconquistare la democrazia, la giustizia e la libertà. Per tutta la sua vita, Sergio Giammarchi è stato un antifascista, un democratico, un simbolo della nostra città e un esempio per tutti noi. La sua scomparsa lascia i forlivesi più poveri della sua persona, ma più ricchi di un grande patrimonio di valori e memoria. Nell’unirsi al cordoglio dei famigliari e di tutti gli antifascisti, è doveroso riaffermare l’impegno di tutta la nostra comunità a continuare a battersi per quegli ideali di pace, libertà e democrazia nei quali Giammarchi ha creduto ed è vissuto” è il ricordo di Federico Morgagni e Giorgio Calderoni di Forlì&Co.
“Esprimo a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera città di Meldola il profondo cordoglio per la scomparsa del partigiano Sergio Giammarchi custode dei valori della nostra Costituzione. La comunità tutta perde un indiscusso protagonista della Resistenza locale al nazifascismo durante la seconda guerra mondiale; un uomo sempre in prima linea che si è personalmente impegnato ed ha lottato per tutta la sua vita per l’affermazione di quei valori di giustizia e libertà che oggi consentono a noi di vivere in pace. Con il suo esempio e con le sue parole Sergio è stato testimone, per intere generazioni di giovani, di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la Resistenza. E’ stato dalla parte giusta, è salito in montagna per noi, per tutti, per quegli ideali democratici che oggi in sua memoria dobbiamo custodire e difendere. Sergio, grazie” è il commento del sindaco di Meldola Roberto Cavallucci.
“Purtroppo oggi perdiamo una bella persona sempre attiva nel mantenere viva una memoria rivolta a contrastare la guerra e la violenza di ogni genere. Per me Sergio Giammarchi era un esempio ed un amico; non è mai mancato alle commemorazioni a Tredozio portando sempre la sua esperienza e la sua sensibilità. Ciao Sergio, ci mancherai tantissimo” dice il sindaco di Tredozio e parlamentare di Coraggio Italia Simona Vietina.
“Oggi è mancato il partigiano, Sergio Giammarchi che aveva fatto parte del battaglione Corbari e certamente, anche per questo, era molto legato a Modigliana. Due anni fa aveva donato la bandiera della Brigata Corbari al nostro museo, bandiera che lo accompagnerà nell’ultimo saluto. È stato protagonista della lotta di Liberazione contro il fascismo ed il nazismo, ma ha saputo essere educatore nel trasmettere ai più giovani i valori di libertà e democrazia riconosciuti dalla nostra Costituzione. Quest’anno per le sue condizioni di salute non aveva partecipato alla cerimonia di Ca’ Cornio e San Valentino, ma ci aveva inviato un messaggio di saluto, commuovendoci per la intensità delle sue parole. Mi unisco al cordoglio dei familiari e dei tanti che lo hanno conosciuto. Grazie Sergio…” aggiunge il sindaco di Modigliana Jader Dardi.