Venerdì scorso ci siamo recate in visita al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC), dove abbiamo visto varie aree, a cominciare dal Rinascimento, con giochi antichi per bambini, vasellame molto antico fino a quello dei giorni nostri. Poi siamo passati alle ceramiche delle popolazioni dell’America Latina, peruviane, colombiane, molto strane e coloratissime. Erano, inoltre presenti un’intera sezione del medio oriente, Cina, India e Thailandia e un’area legata al calcolo e al calendario romano. Gli oggetti erano molto particolari ed interessanti, alcune ceramiche sembravano dei pizzi ricamati. La mostra è allestita molto bene, le didascalie sono chiare ed istruttive. In mezzo a tutto questo ci siamo mosse per la prima volta in autonomia, in carrozzina e senza combinare guai.
Ognuna di noi ha potuto esplorare con i propri tempi e le proprie emozioni. Abbiamo avuto anche modo di far capire ancora una volta che disabilità fisica non significa necessariamente anche disabilità cognitiva facendo così vedere come ci si può muovere liberamente per migliorare la propria cultura, rompendo così vecchi schemi e tabù che si basano sull’apparenza e la non conoscenza della disabilità. È stata quindi un’esperienza positiva in tutti i sensi che ha arricchito la nostra sete di sapere sempre di più.
Loretta e Giovanna