Confcommercio: “È allarme rincari, tazzina di caffè compresa”

caffe tazzine

Che fine farà la classica tazzina di caffè?” si chiede Andrea Zocca presidente di Fipe Confcommercio Forlì? “Il suo destino sembra segnato ed inevitabilmente nelle prossime settimane i pubblici esercizi forlivesi si troveranno di fronte alla necessità di aggiornare il costo dell’espresso“.

Abbiamo già ricevuto la segnalazione dai ‘Torrefattori associati’ che il costo della materia prima, per esempio il caffè crudo Brasile Santos, negli ultimi tre anni è praticamente raddoppiato. In generale quasi tutti i caffè pregiati hanno avuto analoghi aumenti, talvolta anche maggiori. A questo si aggiunga, trasversalmente, che tutta la filiera alimentare dei fornitori dei pubblici esercizi ha dovuto sostenere esorbitanti aumenti del packaging, di trasporto, di luce, gas, e di qualsiasi altra voce di costo aziendale“.

In una situazione come questa è assolutamente implicito che molti pubblici esercizi stiano valutando un aggiornamento del costo della tazzina di caffè. “D’altronde – continua – le strade sono due: da una parte ci potrebbero essere degli esercenti che sceglieranno di assorbire all’interno della propria azienda gli annunciati aumenti di cui più sopra, talvolta optando per materie prime di qualità inferiore; dall’altra parte, presumo la quasi totalità degli operatori, si vedrà costretto ad un aumento dei prodotti della caffetteria (caffè, cappuccino, latte macchiato, ecc.) con il chiaro obbiettivo di non rendere anti economica la gestione aziendale, senza optare per un abbassamento della qualità delle miscele utilizzate“.

“Ricordo – dichiara Alberto Zattini direttore di Confcommercio Forlì – che negli anni la ‘tazzina di caffè’ ha seguito, per lungo tempo, una dinamica tradizionale: aumentava il costo del quotidiano, aumentava il costo del caffè e viceversa“. Oggi il costo del quotidiano si attesta attorno ad 1,50-1,60 € mentre la tazzina del caffè oscilla ancora tra 1,10-1,20 € anche se negli anni i bar hanno subito pesantissimi aumenti rispetto ai costi fissi.
Vale la pena ricordare gli aumenti per la raccolta della nettezza urbana e dei costi legati alle fonti energetiche per non parlare della pesantissima situazione legata al costo del lavoro rispetto al quale da anni stiamo chiedendo un intervento di riduzione del cuneo fiscale e contributivo. Siamo ora nella situazione che ogni barista, ristoratore, pizzaiolo, ecc. dovrà, assistito se vuole dai nostri consulenti fiscali, analizzare al più presto i propri costi di gestione al fine di verificare l’eventuale aumento da applicare al listino prezzi aziendale”.

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