In occasione del 73° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani del 10 dicembre 1948 e del decennale della scomparsa di Vàclav Havel (avvenuta il 18 dicembre 2011), lunedì 13 dicembre 2021 approda al Consiglio comunale di Forlì una mozione, a ricordo di Vaclav Havel, presentata dai consiglieri comunali Elio Dogheria e Giorgio Calderoni, delle rispettive liste civiche “Forlì cambia” e “Forlì&Co”.
Nella mozione presentata dai due consiglieri forlivesi si ripercorrono proprio gli episodi fondamentali della ventennale battaglia di libertà dello scrittore cecoslovacco contro il “sistema post totalitario” durante il regime, come da lui definito, al potere nel suo Paese: dal documento Charta 77 alla fondazione del Forum civico alla “rivoluzione di velluto” all’elezione a Presidente della Repubblica nel dicembre 1989, all’indomani della caduta del muro di Berlino avvenuto il 9 novembre del 1989.
Di quella battaglia l’emblema è proprio il suo libro-manifesto, il cui titolo è “Il potere dei senza potere” che raccoglie le memorie scritte su carta velina nei quattro anni e mezzo di carcere dal maggio 1978 al febbraio 1983, nelle quali si manifesta tutto il suo pensiero di “intellettuale laico dall’anima naturalmente cristiana”, condensato nel suo motto “vivere nella verità”.
La mozione presentata ricorda come la conoscenza in Italia e in Europa de “Il potere dei senza potere” si debba all’opera meritoria della casa editrice forlivese Centro Studi Europa Orientale (CSEO) di don Francesco Ricci che pubblicò nel 1979 la prima edizione del testo in occidente. Infine, la mozione impegna il sindaco Zattini e la Giunta forlivese, a fare memoria – con opportune iniziative rivolte, in primo luogo, alle giovani generazioni e al mondo della scuola – dell’eredità storica, umana e civile di Vàclav Havel, riconoscendo il profondo legame che si è creato con la città di Forlì grazie alla preziosa opera del Centro Studi Europa Orientale fondato da don Ricci.