“Il corso di Mass Media e Politica chiuderà alle iscrizioni dal prossimo anno accademico”: questo è quello che è stato comunicato a noi studenti dai rappresentanti di Dipartimento, da un momento all’altro, senza alcun preavviso. È stato un fulmine a ciel sereno che ci porta a ritenere tale scelta una follia. Chiudere il corso di Mass Media e Politica significherebbe eliminare dall’offerta formativa universitaria un corso che a livello nazionale rappresenta un’eccellenza. Si tratta infatti di uno dei pochissimi corsi di comunicazione specializzato prettamente in temi politici. Ha inoltre ampiamente dimostrato la ricaduta positiva dal punto di vista lavorativo che può offrire: tra i suoi laureati può vantare studenti che hanno ricoperto ruoli come portavoce di sindaci, consiglieri e partiti.
I temi affrontanti dai differenti corsi sono centrali nella formazione di ciascun studente come membro responsabile della società. Si discutono infatti materie e questioni di importanza crescente nel mondo in cui viviamo adesso che non possiamo ignorare. Alla luce di questi insegnamenti, non possiamo fare altro che indignarci delle presunte motivazioni che spingerebbero l’attuazione di questa scelta: pare che si vogliano destinare i fondi e le risorse del CdS MMP ad un altro corso di studi (COMPASS) che affronta materie diverse dalla comunicazione politica ma relative al giornalismo. Ci domandiamo il perché di questa decisione, dato che si tratta di due corsi senz’altro affini ma diversi nella sostanza. Il corso MMP è inoltre frequentato dagli stessi studenti di giornalismo dal momento che si spostano dalla sede centrale di Bologna per seguire i laboratori formativi al Campus di Forlì.
Pare inoltre, che tra le motivazioni che spingono alla chiusura del corso ci sia quella relativa alla locazione in cui vengono svolte le lezioni: Forlì rappresenterebbe una sede scomoda da raggiungere dai professori che provengono da altre sedi dell’Ateneo, in primo luogo da Bologna. Chiediamo dunque con forza che i professori del Campus ripensino alla loro decisione e instaurino con le istituzioni dell’Università di Bologna e con noi studenti un dialogo affinché il corso venga tutelato.
Ne va del bene dell’Ateneo poiché, così facendo, l’offerta formativa dell’Alma Mater Studiorum si impoverirebbe di un corso di grande spessore e al contempo la città di Forlì, che sta vivendo una fase di rinascita economica grazie all’innovativo polo universitario, vedrebbe improvvisamente diminuire l’affluenza di studenti in città. Come studentesse e studenti di Mass Media e Politica siamo pronti a far sentire la nostra voce e a dar battaglia perché il corso non venga soppresso. Non saremo spettatori passivi delle decisioni che riguardano il nostro futuro e quello delle prossime matricole del corso.
Studentesse e studenti di Mass Media e Politica