“In occasione del decennale della sua scomparsa, ieri abbiamo ricordato in Consiglio Comunale la figura di Giorgio Zanniboni che fu sindaco della città dal 1979 al 1990 e alla cui azione è strettamente collegata la più importante opera del secolo scorso: la costruzione della Diga di Ridracoli e l’Acquedotto della Romagna. Un progetto imponente, avviato dal sindaco Missiroli e proseguito da Angelo Satanassi, che ebbe in Zanniboni il protagonista della fase conclusiva quando riuscì a superare lo stallo determinato da problemi economici, ritardi e polemiche di varia natura, e portare a termine l’opera. L’acqua buona di Ridracoli arrivò a Forlì nel 1988 e da allora il cambiamento è stato straordinario sotto tanti punti di vista: sanitario, igienico, di qualità organolettica” è il commento del sindaco Gian Luca Zattini.
“Zanniboni aveva un carattere deciso, caparbio, a volte anche ruvido e duro – continua – ma tutto il suo operato è sempre stato funzionale all’obiettivo di portare un contributo di crescita sociale, culturale ed economica del territorio. È stato un grande forlivese capace di incarnare il valore istituzionale delle realtà che ha guidato: Comune e Consorzio Acque. Al periodo in cui fu sindaco, carica che esercitò con la capacità di tenere i rapporti leali e costruttivi con le forze alleate e con l’opposizione, risalgono anche decisioni strutturali sul piano del rilancio industriale (seguite alla crisi e alla chiusura della Orsi Mangelli), le azioni per far arrivare l’Università a Forlì, la riqualificazione ambientale di zone marginali e problematiche da destinare a verde urbano“.
“Tra queste il Parco “Franco Agosto”. Zanniboni è stato in grado di rappresentare i suoi sentimenti della città in alcuni grandi eventi. Penso alla fraterna accoglienza, nel 1986, di Papa Giovanni Paolo II, momento di straordinario valore simbolico. Così come allo sgomento di fronte al barbaro assassinio del professore e senatore Roberto Ruffilli. Anche lui fu tra coloro che spronarono la città a reagire alla barbarie, a manifestare lo sdegno e a far una barriera unitaria contro il terrorismo. La città reagì con prontezza e coraggio, portando grazie a numerosi testimoni oculari alla cattura dei responsabili, al processo e alle condanne. Giorgio Zanniboni è stato un uomo del fare. Lo abbiamo ricordato con stima e affetto nel Consiglio Comunale di Forlì, luogo a lui caro e nel quale sedette per oltre due decenni. Lo ricorderemo domani con una epigrafe nella sede di Romagna Acque” conclude Zattini.