Green Pass e sangue dei non vaccinati: dall’Avis Forlì una risposta scientifica alle fake news

donazione Avis

Di fronte al dilagare di false notizie in rete, il presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola ha sottolineato “la necessità di reperire informazioni solo attraverso i canali ufficiali”, cioè il sito dell’associazione (www.avis.it) o quello del Ministero della Salute. Anche l’Avis Comunale di Forlì è in prima linea per contribuire a ristabilire la corretta informazione scientifica intorno ad alcuni temi relativi alla donazione sui quali stanno circolando notizie non affidabili.

Un primo chiarimento riguarda il Green Pass: come da indicazione del Centro Nazionale Sangue, per accedere alle strutture di raccolta ed effettuare la propria donazione di sangue o plasma non è necessario mostrare la Certificazione Verde Covid-19. “Una decisione – spiega ancora Briola – assunta in quanto i donatori si recano nei Servizi Trasfusionali per sottoporsi a una prestazione sanitaria”. A tutela della sicurezza dei donatori e del personale operante all’Unità di Raccolta vengono seguiti protocolli rigorosi che includono: un triage telefonico da effettuare il giorno che precede la donazione, per verificare lo stato di salute della persona e i suoi eventuali contatti con positivi al covid-19; l’accesso contingentato alla struttura, il rispetto del distanziamento sociale, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, la misurazione della temperatura, la somministrazione di un questionario e un colloquio con il medico.

Del tutto falsa la notizia relativa a una presunta trasmissibilità del Covid-19 per via trasfusionale: “Per il SarsCov2, che è un virus respiratorio, l’unica via di trasmissione – chiarisce Marco Gentile responsabile dell’Unità di Raccolta Avis Forlì – è tramite il cosiddetto aerosol, che rimanendo sospeso nell’aria è poi trasmesso da una persona all’altra entro brevi periodi di tempo. Il SarsCov2 non si trasmette con sangue ed emocomponenti, ma esclusivamente con droplets e tramite il contatto con superfici contaminate”.
Da smentire con forza anche la falsa informazione riguardante la coagulazione del sangue dei vaccinati e la pretesa maggiore sicurezza del sangue di coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti-covid: “Il sangue di un vaccinato – prosegue il dottor Gentile – è sicuro tanto quanto quello di un non vaccinato, anche perché sottoposto alle stesse indagini di laboratorio. Allo stesso modo è da smentire la falsa notizia secondo la quale se si riceve il plasma di un vaccinato si hanno anche gli anticorpi: non è vero, perché è il vaccino che stimola il sistema immunitario della persona che lo riceve e sulla base della responsività di tale sistema immunitario si sviluppa un numero maggiore o minore di anticorpi”.

Un monito contro la circolazione di fake news che coinvolgono la donazione di sangue – e dunque la salute pubblica – viene anche da Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha dichiarato a mezzo stampa: “Far circolare una notizia falsa, come sembra essere quella sulla inutilizzabilità del sangue dei vaccinati, rientra nell’ambito delle diffusione di notizie false o esagerate, dalle quali può derivare un turbamento dell’ordine pubblico, ipotesi in cui non rientrano solo le manifestazioni di piazza. Dunque non è libera manifestazione del pensiero ma è un reato”.
Per prenotare la propria donazione o la visita per diventare donatori, contattare i numeri 0543.735070/735071, oppure prenotarsi tramite l’agenda online raggiungibile sul sito www.avisforli.it (scaricabile anche l’app per smartphone).

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