“Le allarmanti notizie di questi giorni sui crolli dei tetti del Monastero di Santa Maria della Ripa ci ricordano l’urgenza di un piano di interventi ampio e condiviso a salvaguardia del patrimonio storico e artistico della città. L’antico complesso monastico versa da tempo in gravi condizioni e negli anni associazioni, professionisti e cittadini hanno più volte lanciato l’allarme, proponendo anche idee per il suo recupero, progetti che tuttavia non hanno mai incontrato un vero interesse da parte delle Istituzioni del territorio. Il nostro centro storico si trova in una situazione difficile, segnata da crolli, da cantieri fermi e da luoghi della cultura (musei, biblioteca, Raccolte Piancastelli) in parte o del tutto inaccessibili al pubblico e agli studiosi” si legge in una nota di Italia Nostra Sezione di Forlì.
“Non possiamo dunque che condividere – continua – l’appello lanciato da Paolo Poponessi sulla stampa locale affinché i fondi del Pnrr vengano destinati anche alla Ripa e alle urgenze che interessano il patrimonio cittadino. L’importanza storica e architettonica del Monastero è già stata ricordata, ma l’intera area (sottoposta a un Decreto di vincolo del Direttore Regionale MIBACT dell’8 luglio 2010) custodisce una storia ancora da scrivere, un enorme potenziale che risale all’epoca più antica della nostra città, come testimonia il mosaico (fine II sec.-prima metà del III sec. d.C.) rinvenuto nel 1983 presso uno dei muri perimetrali, a più 3,50 m di profondità, su cui poggiava una poderosa struttura in conglomerato delle fasi successive. Le innegabili difficoltà che riguardano l’acquisizione del complesso, i costi del restauro e, soprattutto, la sua destinazione d’uso, non possono costituire l’alibi per abbandonare al suo destino un brano così importante del nostro passato“.
“Nel 2019, con una lettera aperta ai candidati sindaci, la nostra Associazione aveva segnalato l’urgenza di un progetto unitario sul patrimonio culturale e sul centro storico, inteso nella sua unitarietà come bene culturale. Estendiamo oggi quell’appello a tutte le istituzioni del territorio, alla Fondazione e a tutte le realtà associative della città.
All’amministrazione comunale, in particolare, chiediamo di aprire un confronto con la cittadinanza e con tutti gli interlocutori per presentare nel dettaglio i progetti in corso e per stilare finalmente un piano di priorità fondato sulla conoscenza e sulla condivisione di idee e necessità con l’intera comunità, capace di una visione coraggiosa non condizionata dai tempi dei mandati di politici e amministratori. In tal senso, il Monastero della Ripa potrebbe divenire un proficuo terreno di confronto, un laboratorio partecipato di idee per il recupero e per le future destinazioni, un elemento aggregativo per una comunità da rinsaldare e base di lavoro per una riappropriazione del centro storico da parte della cittadinanza.
Potrebbe così nascere un comunità patrimoniale, come definita dalla Convenzione di Faro, “persone che attribuiscono valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, che essi desiderano, nel quadro dell’azione pubblica, mantenere e trasmettere alle generazioni future” conclude Italia Nostra.