Il 25 gennaio 1851 il teatro Verdi (allora Goldoni) di Forlimpopoli venne preso d’assalto dal Passatore che derubò quindi tutti i cittadini più facoltosi della città, tra cui anche Artusi, che anche per questo affronto decise poi di trasferirsi a Firenze dove si sarebbe quindi dedicato a tempo pieno all’attività di scrittore e gastronomo.
E proprio il 25 gennaio Forlimpopoli ha deciso di dedicare un nuovo omaggio al suo concittadino più illustre ospitando il debutto di uno spettacolo pensato appositamente per lui in occasione del bicentenario, ovvero “La parola all’Artusi”, diretto ed interpretato da Simone Toni, su drammaturgia di Simone Faloppa.
“La vita di Artusi – evidenzia Simone Toni, vincitore nel 2020 del premio internazionale Ivo Chiesa per la sezione “Futuro del Teatro” – è, per certi versi, un romanzo di formazione: lo sprezzo per la famiglia e l’impulso all’evasione, l’irrequietezza per la vita di provincia e l’autoformazione, la fuga a Firenze e l’inciampo postumo nell’immortalità letteraria con “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Delle infinite tragi-comiche concause della sua vita di elegante Dongiovanni, igienista, scapolone e figlio negletto si conosce però soltanto l’editing parziale della sua autobiografia, “Tutto vi dono”, scritta nel 1903, a 83 anni. A 200 anni dalla sua nascita è perciò giunto il tempo di ridare voce e parola al diretto interessato, Pellegrino Artusi”.
Una vera e propria occasione di riscoperta e conoscenza, intima e approfondita, di questo personaggio affascinante e misterioso che ha saputo creare uno “spazio culturale condiviso”, coniugando abilmente la lingua e la gastronomia della neonata comunità italiana.
Il sipario è fissato per martedì 25 gennaio alle ore 21,00 al teatro Verdi di Forlimpopoli, con ingresso libero (fino ad esaurimento posti in sala, nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid). Si consiglia la prenotazione al 3515696339.