“Le avvilenti code chilometriche nella zona del drive through di via Punta di Ferro a Forlì, dove centinaia e centinaia di automobilisti hanno atteso a lungo per essere sottoposti ai tamponi, in coincidenza con i cittadini diretti all’hub vaccinale della Fiera, hanno dimostrato l’insostenibilità di un modello che coniugava sostanzialmente in un unico sito il punto vaccini e l’area tamponi allestita sul retro del Palagalassi. L’insopportabile trafila di quattro-cinque ore di fila per persona, alcune con sintomi febbrili o influenzali, per ottenere l’esito di un tampone. Il tutto con la Regione che – dopo aver affermato per settimane che i tamponi rapidi non erano sicuri e potevano certificare falsi negativi e falsi positivi – ha deciso che il tampone rapido è sufficiente per decretare una diagnosi di Covid con relativa quarantena. Alimentando altre code, con relativi assembramenti, questa volta in farmacia. È chiaro che si rende necessario ragionare sui modelli organizzativi di gestione della pandemia ed evitare disagi ai cittadini già alle prese con le limitazioni imposte dalle misure anti-Covid”: a dirlo è Davide Minutillo, capogruppo di Centrodestra per Forlì, con i consiglieri Marinella Portolani e Francesco Lasaponara.
Il gruppo chiede la convocazione urgente di Tiziano Carradori, direttore generale di Ausl Romagna, e Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, in commissione, preferibilmente in una commissione monotematica dedicata alle problematiche legate alla gestione della pandemia nel territorio comunale. “L’aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti che percentuali in relazione alla diffusione della cosiddetta variante Omicron in tutta la Romagna ed anche ovviamente a Forlì, con il relativo moltiplicarsi del ricorso ai tamponi, rende necessaria una valutazione d’area vasta per migliorare il servizio e cancellare le criticità – aggiunge Minutillo -. Per alleggerire gli afflussi che gravano su Forlì è necessario ragionare sulla possibilità di attivare hub vaccinali nei vari Comuni del comprensorio, così come sarebbe utilissimo attivare punti fissi per tamponi almeno in ogni vallata, coinvolgendo nelle operazioni anche i medici di base. Si tratta di propose di buon senso, auspicate anche dagli amministratori dei Comuni interessati. Si può e si deve trovare una formula per vaccinare o effettuare tamponi anche a chi vive nelle vallate, senza farlo venire necessariamente a Forlì”.
“Un confronto con il vertice Ausl è doppiamente necessario, visto che nelle scorse settimane abbiamo evidenziato i tanti problemi legati alla gestione della pandemia in area medica con un forte impatto sui servizi sanitari: ridotte o rinviate prestazioni chirurgiche e visite ambulatoriali/specialistiche, il Pronto soccorso preso d’assalto e l’endemica carenza degli organici: medici, infermieri e oss. Sono trascorsi due anni di pandemia senza che siano state individuate adeguate soluzioni per garantire l’assistenza ai pazienti più fragili come quelli oncologici, cardiologici e ematologici. Siamo molto preoccupati per il blocco, di fatto, dell’attività chirurgica programmata ed è necessario affrontare il problema con la volontà di risolverlo”: conclude Davide Minutillo.