Alloggi comunali per militari e agenti in servizio in città. Il centrodestra presenta una mozione

Portolani Minutillo e Lasaponara Centrodestra per Forlì

Chiediamo all’Amministrazione comunale di Forlì, in concertazione con Acer provinciale, di individuare alloggi di proprietà del Comune, destinandoli a soddisfare le esigenze abitative delle famiglie dei militari del 66° Reggimento Aeromobile di Forlì, ed estendere questa possibilità anche al personale appartenente alle altre forze armate, forze dell’ordine, e alla Polizia Locale attualmente in servizio attivo a Forlì”: a chiederlo è Francesco Lasaponara, del gruppo consiliare Centrodestra per Forlì.

La proposta, partita dalla segnalazione di un elettore, anticipa i contenuti di una mozione, che sarà presentata in Consiglio, dove si invita il Comune a conservare lo spirito solidaristico del precedente Protocollo di Intesa (stipulato nel 1999 dall’allora sindaco Rusticali con il Comando Militare Regionale e poi sostanzialmente superato dal nuovo quadro normativo regionale e nazionale e con l’avvento della categoria dei militari professionisti) in attuazione delle nuove regole per l’assegnazione di alloggi in locazione abitativa agevolata, tutelando il personale delle forze armate e delle forze dell’ordine, soprattutto per le fasce più basse di reddito.

Parliamo di giovani provenienti da tutta Italia trasferiti a Forlì per ragioni di servizio e che si trovano in situazioni di difficoltà legate alla esigenza di trovare un alloggio nell’immediato. Soltanto per il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” parliamo di circa 300 famiglie”. Il consigliere comunale Francesco Lasaponara, da anni, ha sollevato la questione legata all’esigenza abitativa della comunità dei cittadini forlivesi operatori delle Forze Armate e ne ha parlato direttamente al sindaco Gian Luca Zattini e poi all’assessore Rosaria Tassinari. La giunta comunale si era attivata per procedere all’adeguamento del Protocollo d’Intesa, con il Comando Militare Regionale Emilia-Romagna, in coerenza con il mutato quadro normativo.

Alla fine degli anni ’90 l’Amministrazione Statale ha assegnato al Comune di Forlì numerosi immobili. In particolare, ricordiamo gli appartamenti in via Gialli del Calvario ceduti con la riserva di garantirne almeno il 15% al personale del 66° Reggimento Trieste. Oggi, nel mutato quadro normativo e operativo, riteniamo non più rinviabile un intervento del Comune, dell’Acer e del Comando militare Regionale Emilia-Romagna, per individuare il giusto numero di alloggi che soddisfi le esigenze abitative del personale in servizio presso il 66°. Inoltre riteniamo essenziale allargare tale opportunità anche alle altre forze armate (Aeronautica Militare), forze dell’ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato), Polizia Penitenziaria, Polizia Locale e Vigli del Fuoco favorendone l’inserimento nel tessuto cittadino e mitigando le difficoltà che devono patire a causa dei trasferimenti per esigenze di servizio”: scrivono congiuntamente Davide Minutillo, Francesco Lasaponara, e Marinella Portolani del gruppo consiliare Centrodestra per Forlì.

Destinare alloggi ad un’aliquota di questi (che sono Agenti di Pubblica Sicurezza), permetterebbe di impegnarsi a definire un programma specifico di legalità e sicurezza, andando ad integrare il progetto “Case sicure” dell’amministrazione comunale”: aggiunge Francesco Lasaponara.

L’intervento è tanto più auspicabile oggi, alla luce anche delle nuove possibilità che i piani del PNRR, dello Stato e della Regione, offrono per gli investimenti immobiliari. Attualmente, gli alloggi per i militari si contano in poche decine di unità abitative – tra quelli comunali in via Gialli del Calvario – del tutto insufficienti a soddisfare la richiesta del personale in uniforme in servizio a Forlì. Chi ha a cuore il problema deve intervenire al più presto”: conclude Francesco Lasaponara.

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