Oggi è stata una grande giornata per tutte le donne che subiscono una diagnosi di tumore e sono costrette a sottoporsi a chemioterapia all’Irst di Meldola: nell’Istituto che ha preso recentemente il nome del professor Dino Amadori in ricordo di chi più di ogni altro ha contribuito alla sua nascita e al raggiungimento degli standard di eccellenza riconosciuti sia dal punto di vista della ricerca che da quello clinico è stato ufficialmente installato il Paxman Scalp Cooler, il casco refrigerante che permette a circa il 70% delle pazienti che ne richiedono l’utilizzo di presentare un’alopecia di grado lieve o nulla. L’apparecchio, che raggiungerà la piena operatività già da marzo, è stato acquistato e donato dall’Istituto Oncologico Romagnolo al termine di una trionfale campagna di crowdfunding dal titolo “A Testa Alta”: partita per dotare le Oncologie del territorio di tre di questi dispositivi, la raccolta fondi è stata talmente partecipata da sforare abbondantemente l’obiettivo di 63.000 euro che si era posta. Per quanto riguarda lo specifico del casco refrigerante installato a Meldola decisiva la donazione del Credito Cooperativo Romagnolo, che ha voluto essere presente alla cerimonia di consegna organizzata proprio oggi in Irst con il presidente Valter Baraghini e il direttore Giancarlo Petrini.
«Come abbiamo già avuto modo di comunicare grazie al successo della campagna “A Testa Alta” abbiamo potuto acquistare non tre, bensì quattro caschi refrigeranti Paxman Scalp Cooler per le Oncologie della Romagna – spiega il direttore Generale Ior, Fabrizio Miserocchi – non avremmo potuto raggiungere questo risultato senza l’amicizia dimostrata da alcune realtà imprenditoriali vicine alla nostra causa: per l’apparecchiatura che verrà installata a Meldola, in particolare, il ringraziamento va a Credito Cooperativo Romagnolo, che ha dimostrato in questo modo la propria sensibilità verso la qualità di vita delle pazienti che affrontano una diagnosi di cancro. Ci stiamo organizzando affinché anche i dipartimenti IRST degli ospedali “Bufalini” di Cesena e “Pierantoni-Morgagni” di Forlì ricevano il prima possibile questo importante dono, in modo da poterlo offrire dopo un fisiologico periodo di installazione e apprendistato del personale. Per quanto riguarda il dispositivo dedicato all’Ospedale “Infermi” di Rimini abbiamo già una data di consegna ufficiale: venerdì 25 febbraio. Il passo in avanti che faranno tutte le strutture che installeranno nei prossimi giorni il Paxman Scalp Cooler è innegabile: il valore aggiunto in termini di qualità di vita che possiamo offrire ad una donna che non deve vivere l’ulteriore carico emotivo della caduta dei capelli è infatti enorme. Per questo motivo abbiamo fretta di restituire al territorio ciò che ci ha riconosciuto in maniera così travolgente partecipando a “A Testa Alta”: le pazienti devono poter richiedere questa opportunità il prima possibile, un’opportunità che consentirà anche agli operatori un bel bonus quando si tratterà di discutere la miglior opportunità terapeutica».
«Come banca locale, ormai rimasta l’unica con sede e direzione nel cesenate – afferma Valter Baraghini presidente del Credito Cooperativo Romagnolo – abbiamo un rapporto molto stretto con il territorio di cui ci sentiamo parte integrante, che ci porta a prestare particolare attenzione alle esigenze di famiglie e imprese, ma anche di gruppi ed associazioni che si impegnano in progetti di carattere sociale, culturale, sportivo a beneficio delle comunità locali. In questi anni sono stati innumerevoli gli interventi realizzati grazie alla collaborazione del CCR e il nuovo anno si apre con l’importante collaborazione con lo IOR per l’acquisto di uno di questi speciali caschi».
«Fra le tante iniziative, tutte meritevoli che il Credito Cooperativo Romagnolo sostiene o ha contribuito a realizzare – prosegue il direttore della Banca, Giancarlo Petrini – abbiamo accolto con grande piacere l’invito dello IOR, con il quale abbiamo un rapporto consolidato nel tempo, a partecipare fattivamente al progetto “A Testa Alta” con l’auspicio di contribuire ad alleviare le difficoltà, anche di carattere piscologico, che devono affrontare le donne costrette a sottoporsi ad un periodo di chemioterapia. Aver potuto consegnare concretamente uno di questi speciali caschi allo IOR, è per noi motivo di grande soddisfazione».
«I caschi refrigeranti sono una grandissima opportunità per i nostri pazienti affinché possano vivere una fase così delicata ed emotivamente provante con maggior serenità – conclude Elena Prati, direzione Sanitaria Irst, presente alla cerimonia di consegna – talvolta la malattia non crea sofferenza solo a livello fisico ma, soprattutto se modifica la propria immagine, può minare l’autostima e creare difficoltà nel riconoscersi ed accettarsi. Può succedere, addirittura, che di fronte alla prospettiva di restare temporaneamente senza capelli, ci sia un rifiuto del trattamento. Il casco refrigerante, quindi, aiuta ad affrontare la cura e apporta maggior efficacia al trattamento stesso, facendo diminuire gli stati d’ansia del paziente. Ringraziamo lo IOR e tutti coloro che generosamente hanno donato per offrire a tanti pazienti questa preziosa opportunità, confermandosi ancora una volta colonna portante nel favorire le attività del nostro istituto».