I dati Infocamere-Movimprese, a fine anno 2021, rilevano per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini una crescita delle imprese giovanili attive, superiore sia all’incremento regionale sia alla stabilità nazionale. Nello specifico, nel 2021 si è finalmente interrotto un periodo decennale contraddistinto da continue diminuzioni annue. Le imprese giovanili aumentano nella maggior parte dei principali settori: costruzioni, agricoltura, manifatturiero, attività professionali, scientifiche e tecniche e servizi alle imprese; calano, invece, nel commercio, nell’alloggio e ristorazione e nei servizi alle persone. Da evidenziare, inoltre, la crescita delle società di capitale.
“Nel 2021 si è finalmente interrotto un periodo decennale contraddistinto da continue diminuzioni annue delle imprese giovanili. Questa crescita è molto positiva perché i giovani, per motivi anagrafici, di indole e formazione, sono in grado di rafforzare la capacità di innovazione delle imprese, promuovere la creatività e sviluppare nuove idee e progetti imprenditoriali innovativi, accelerando lo sviluppo del Paese e la trasformazione digitale – dichiara Roberto Albonetti Segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Per non disperdere questa risorsa insostituibile, sono necessari attenzione e interventi mirati; occorre stimolare le vocazioni, innalzare le competenze ed educare al rischio d’impresa. Questi interventi sono il migliore investimento che una classe dirigente lungimirante possa attuare nel Paese. Anche per questo, come Camera della Romagna, abbiamo attivato il Portale Lavoro per aiutare il mondo del lavoro, delle imprese, della produzione, spingendo sulla digitalizzazione e sul collegamento e l’interconnessione delle competenze e della formazione. Non solo per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; vogliamo costruire una rete di conoscenza e di saperi, favorendo relazioni e scambi, incoraggiando un’ampia visione d’insieme, sostenendo e facilitando la creazione di valore. Restando in tema di imprenditoria giovanile, considerato che questa categoria normalmente non dispone di grandi liquidità, è fondamentale anche il sostegno finanziario, in particolare con finanziamenti a tasso zero o contributi a fondo perduto. Infine, occorrono interventi che favoriscano il fare impresa dei giovani nei vari settori manifatturieri. La percentuale di giovani imprenditori operanti nel settore manifatturiero, infatti, risulta bassa, ma se la ripresa economica deve passare necessariamente da un forte rilancio industriale dell’economia italiana, è opportuno che tale rilancio tragga un contributo importante anche dalla componente imprenditoriale giovanile”.
Le imprese giovanili: Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Al 31 dicembre 2021 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 4.872 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,8% del totale delle imprese attive (7,3% in Emilia-Romagna e 9,2% in Italia); nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 3,0%, superiore all’incremento regionale (+2,2%) e alla stabilità nazionale (-0,1%). Nel dettaglio, il 2021 rappresenta l’anno di svolta per tale tipologia di impresa, dopo un decennio caratterizzato da continue diminuzioni annue.
I principali settori economici risultano, nell’ordine: commercio (27,9% delle imprese giovanili), costruzioni (16,7%), alloggio e ristorazione (13,2%), agricoltura (7,0%), altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (6,3%), industria manifatturiera (5,8%), attività professionali, scientifiche e tecniche (4,8%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,3%). In termini di variazione annua si registra un aumento delle imprese giovanili nella maggior parte dei principali settori: +7,5% nelle costruzioni, +0,3% nell’agricoltura, +6,0% nel manifatturiero, +18,4% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e +12,3% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. In calo, invece, commercio (-0,4%), alloggio e ristorazione (-1,7%) e altre attività di servizi (-4,0%).
Le imprese giovanili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai seguenti settori: attività finanziarie e assicurative (10,3%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (9,6%), altre attività di servizi (9,4%), attività professionali, scientifiche e tecniche (8,7%), alloggio e ristorazione (8,6%), informazione e comunicazione (8,4%) e commercio (8,2%).
Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese giovanili sono imprese individuali (74,9% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (15,9%) e società di persone (8,5%); nel confronto con l’anno precedente crescono le imprese individuali (+3,2%) e le società di capitale (+4,6%) mentre calano le società di persone (-1,4%).
Le imprese giovanili: focus provinciale Forlì-Cesena
Al 31 dicembre 2021 in provincia di Forlì-Cesena si contano 2.375 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,5% del totale delle imprese attive (7,3% in Emilia-Romagna e 9,2% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 3,7%, superiore all’incremento regionale (+2,2%) e alla stabilità nazionale (-0,1%). Nel dettaglio, la crescita tendenziale nel 2021 rappresenta il punto di svolta, nel senso che inverte l’andamento a segno meno degli ultimi dieci anni.
I principali settori economici sono il commercio (27,7% delle imprese giovanili), le costruzioni (15,7%), l’alloggio e ristorazione (11,4%), l’agricoltura (9,6%), le altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone, 6,4%), l’industria manifatturiera (6,2%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (5,1%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,0%). Rispetto al 31 dicembre 2020 aumentano le imprese giovanili nella maggior parte dei principali settori: +10,3% nelle costruzioni, +1,5% nell’alloggio e ristorazione, +1,8% nell’agricoltura, +13,1% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e, soprattutto, +30,6% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. In diminuzione, invece, il commercio (-1,6%) e le altre attività di servizi (-9,5%), mentre risulta stabile il manifatturiero.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive risultano, nell’ordine: alloggio e ristorazione (9,7%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (9,5%), attività professionali, scientifiche e tecniche (9,0%), attività finanziarie e assicurative (9,0%), altre attività di servizi (8,6%), commercio (8,4%) e informazione e comunicazione (8,4%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese giovanili, prevalgono nettamente le imprese individuali (76,2% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (14,8%) e società di persone (8,2%); in termini di variazione annua si riscontra, da un lato, l’incremento delle imprese individuali (+3,7%) e delle società di capitale (+7,7%), dall’altro, il calo delle società di persone (-1,0%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese giovanili provinciali (51,2%) si trovano nei comuni di Forlì (27,8%) e Cesena (23,4%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (8,3%), Forlimpopoli (2,8%) e Bertinoro (2,3%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 13,4%), e di Savignano sul Rubicone (6,0%), Gatteo (3,6%), San Mauro Pascoli (3,2%), Gambettola (2,9%) e Longiano (1,9%) (”area del Basso Rubicone”, totale 16,6%). Ad essi si aggiungono i comuni di Meldola (2,3%) e Civitella di Romagna (1,4%) (Valle del Bidente), Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,9%) (Valle del Montone), Mercato Saraceno (1,6%), Bagno di Romagna (1,4%) (Valle del Savio) e Predappio (1,2%) (Valle del Rabbi). In sintesi, il 56,4% delle imprese giovanili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 43,6% nel comprensorio di Forlì.
Infine, i Comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive sono Gatteo (9,8%), Savignano sul Rubicone (8,9%), Borghi (8,4%), Portico e San Benedetto (7,9%), Civitella di Romagna (7,8%), Sogliano al Rubicone (7,8%), Gambettola (7,7%), Castrocaro Terme e Terra del Sole (7,6%), Rocca San Casciano e Santa Sofia (7,4% per ciascuno).