Quando una città riesce a realizzare un progetto in gestazione da tanti anni, è sempre una buona notizia. Significa che, al di là del colore delle amministrazioni, l’idea era sensata. La cancellazione dell’orrido parcheggio sotto la Barcaccia del Sacripanti, l’unico, residuo gesto architettonico moderno che ancora alluda al progetto del teatro che non fu mai, è stata nei piani di tre giunte. Onore a chi l’ha infine effettuata.
Detto ciò, è chiaro che nel tempo sono cambiate le condizioni di contesto. Il prato del S. Domenico era stato pensato come un collegamento verde con il Parco Urbano, parte di una green belt del centro storico la cui leggibilità è oggi andata perduta per effetto di un auspicato ritorno in grande stile del traffico veicolare fin nella piazza maggiore.
Per i forlivesi il tema del diritto al parcheggio nel centro (da garantire a tutti, fuorché ai pochi residenti) è da trent’anni la questione cardine della rigenerazione del cuore della città. Nel frattempo, la Cina, da paese semi-sottosviluppato è diventato una grande potenza. E’ nato l’euro. C’è stata una crisi economica globale ed ora una guerra europea. E noi siamo sempre lì. Se la città è in declino, un motivo ci sarà.
Roberto Balzani