Sto pensando che questo è il primo 25 aprile senza Sergio Giammarchi, lo straordinario partigiano della Banda Corbari – la più atipica della Resistenza romagnola – scomparso qualche mese fa. Mia moglie Monica lo ha ricordato, questa mattina, mentre riflettevamo su questo strano anniversario, attraversato da parole pesanti come guerra, indipendenza, invasore. Le parole hanno un suono diverso a seconda del momento in cui sono pronunciate. Per questo, non è facile interpretarle.
Il Presidente della Repubblica cita Bella Ciao come un palinsesto (ma lui è un colto democratico del XX secolo). Un genitore ideologizzato, viceversa, si arrabbia, perché Bella Ciao è una canzone “comunista” e non vuole che suo figlio la canti a scuola: e dimostra così di vivere ostinatamente in un passato che non passa, mentre tutto intorno a lui cambia, dai cellulari alle piattaforme digitali. Ma se non siamo contemporanei al nostro tempo, che sarà di noi?
Roberto Balzani