Il Comune di Predappio inaugura, sabato 9 aprile la mostra “Da Dovìa a Predappio Nuova” visitabile al pubblico dal 9 aprile fino all’8 gennaio e che sarà inaugurata sabato mattina alle ore 11,00 da parte degli amministratori locali. Si tratta di un’esposizione di libri, documenti, opere pittoriche, sculture e bassorilievi provenienti da collezionisti o enti pubblici che vanno a ripercorrere la storia di Predappio e dei territori che l’attorniano, territori che hanno profonde basi, così come le radici delle vigne che si diramano nella terra di Romagna, conservando storie di donne e uomini che nel tempo hanno percorso lavorato quei terreni con la fatica e il sudore.
Il percorso espositivo intende guidare il visitatore alla scoperta della nascita e dello sviluppo della città di Predappio. In questo lembo di Romagna, nella valle del Rabbi, fino a primi del secolo scorso, tra il comune di Fiumana e quello di Predappio – ora Predappio Alta –, quasi equidistante, sorgeva una piccola borgata, povera e sconosciuta ai più, chiamata Dovìa. La nascita qui di Benito Mussolini, e la sua ascesa al potere, trasformarono non solo la storia italiana, ma anche la politica e la geografica di questo territorio.
Il visitatore verrà accompagnato in un percorso che dalla Romagna arriverà fino alla valle del Rabbi e in particolare fino alla fotografia della situazione di questi luoghi alla fine dell’800.
Troveranno spazio, in questa parte dell’esposizione, pannelli e oggetti che raccontano la realtà dell’epoca delle varie frazioni. Il percorso prosegue poi con la storia della famiglia Mussolini e il racconto della nascita di Predappio.
I terremoti e i movimenti franosi che colpirono queste zone nei primi anni del ‘900 furono l’occasione per lo spostamento del comune nell’attuale sede di Predappio. Troverà spazio nell’esposizione, per la prima volta, l’originale stendardo comunale con il ricamo del fascio, oggi coperto dal grappolo d’uva di sangiovese. Le ristrettezze economiche del dopoguerra costrinsero l’amministrazione ad apporre un drappo di stoffa, per coprire lo scomodo simbolo. Lo stemma comunale, e le sue trasformazioni, sarà al centro della parte conclusiva del primo piano della mostra.
Al piano superiore, il percorso si snoderà nelle quattro stanze illustrando le trasformazioni che modificarono Dovìa nella nuova Predappio dal 1925 al 1941 e che portarono il piccolo borgo di 180 abitanti a diventare Predappio Nuova, la prima città di fondazione.
Attraverso 26 pannelli verranno mostrati altrettanti edifici eretti in quegli anni per arricchire la città. Alcuni modelli artistici in scala dei vari edifici saranno messi in mostra accanto a quadri, stampe e opere d’arte legati alle costruzioni stesse e alla loro storia. Nella sala audio/video saranno proiettati alcuni frammenti di film, documentari e videogiornali del ventennio che ruotano attorno alla storia di Predappio.
La mostra rappresenterà anche l’occasione per inaugurare l’uso di un nuovo e innovativo touch screen con il quale il visitatore potrà virtualmente navigare nella costruzione della nuova città, attraverso la visione di materiale fotografico audio e video. Saranno presenti, inoltre, materiali inediti che compongono l’archivio personale di Pietro Baccanelli, prima sindaco e poi podestà di Predappio.
Questi i giorni e gli orari di apertura della mostra: 9 aprile dalle ore 11,00 al termine dell’inaugurazione; sabato, domenica e festivi dal 9 aprile al 12 giugno dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,30 alle ore 18,30 – da mercoledì a domenica dal 15 giugno al 4 settembre; sabato, domenica e festivi dal 5 settembre al 23 ottobre dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18,00; sabato, domenica e festivi dal 29 ottobre all’8 gennaio dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 17,00. Ingresso: € 5 intero e € 3 ridotto.