“C’è stata una maggioranza schiacciante, non è più tempo di recriminazioni”. «Pare incredibile, ma a proferire questa affermazione riferita alla elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio di Romagna è il presidente della provincia di Forlì-Cesena e sindaco di Cesena Enzo Lattuca, del Pd. Pare incredibile, perché ci si attenderebbe da un rappresentante delle istituzioni, che sono di tutti, l’imparzialità su materie che non lo riguardano. Invece Lattuca si schiera e abbraccia la causa di chi non ha rispettato il patto sottoscritto che prevedeva di eleggere un presidente rappresentante delle imprese, come hanno denunciato Confcommercio forlivese e cesenate che, per questa ragione, hanno scelto di non essere rappresentate nel consiglio camerale, visto il tradimento delle mission dell’ente stesso che si configura con questo grave oltraggio procedurale» è il commento del direttore di Confcommercio Forlì Alberto Zattini.
«Al contrario, ad essere stato proposto come candidato presidente, è un esponente che non rappresenta le imprese, che è stato vicesindaco di Cesena per dieci anni, eletto nelle fila del Pd, lo stesso partito di Lattuca, il Partito Democratico. La cosa grave, per Confcommercio ma crediamo non solo per noi, è che Lattuca oltre a schierarsi, critica supposti toni sopra le righe, riferendosi alle centinaia di imprenditori che in maniera composta e civile hanno chiesto di essere rappresentati da un presidente che a loro faccia riferimento. Ma con questa invasione di campo palese, il presidente della Provincia di Forlì-Cesena e sindaco di Cesena dimostra la veridicità di quello che le imprese hanno denunciato: e cioè l’invadenza della politica e del sistema che ad essa fa capo nella scelta del presidente. Lattuca difende quella logica, e dunque quella logica esisteva, e guai a recriminare» insiste Zattini.
«Lo stesso discorso vale anche per il giudizio che il presidente della Provincia e il sindaco esprime a proposito delle vicende della banca Credito Cooperativo romagnolo di Cesena, lamentando i toni troppo accesi che hanno preceduto l’assemblea sul bilancio e richiamando all’unità e” ad evitare accuse plateali che finiscono per inquinare i rapporti”. Confcommercio non entra nel merito della questione del CCR ma è evidente che anche in questo caso Lattuca prende una posizione definita, invitando a non dividersi, come se le traversie degli ultimi anni con la perdita di una fetta cospicua del patrimonio dell’istituto bancario non dovesse preoccupare i soci e i correntisti. Per Lattuca l’importante è stare uniti e accodarsi, se non proprio accordarsi» precisa il direttore di Confcommercio.
«L’impressione veramente sgradevole per i cittadini è che l’uscita calmieratrice del presidente della Provincia e sindaco di Cesena scaturisca dall’esigenza di legittimare alcune parti in campo e di criticare le altre, ree a suo avviso di alimentare le tensioni. Non arriviamo a dire che faccia parte di un gioco di squadra, ma il sospetto è forte. In realtà, per la vicenda della Camera di Commercio di Romagna, la verità è esattamente opposta: le tensioni sono state alimentate da chi ha presentato una candidatura fuori dalla logica che tutela le imprese. Ed è clamoroso e anche doloroso per i cittadini e gli imprenditori che un presidente della Provincia un sindaco affermi così perentoriamente che “non è più tempo di recriminazioni”. Secondo Lattuca le imprese non dovrebbero quindi recriminare e accettare in silenzio quello che è successo, altrimenti se lo fanno, sono aggressive. In realtà c’è una sola cosa chiara nell’intervento fuori luogo di Lattuca: da che parte si schiera Lattuca stesso, che come aderente a un partito può dire ciò che crede, ma in quanto rappresentante delle istituzioni non avrebbe mai dovuto schierarsi su materie che non lo riguardano» conclude Alberto Zattini.