“A Forlì c’è chi vorrebbe dotare la Polizia Locale di ‘bastoni estensibili’ nell’esecuzione di Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO). A pochi giorni dal cordoglio espresso dal Comune di Forlì per la scomparsa del professor Andrea Canevaro, pedagogista, definito da un assessore di giunta “fondamentale, tanto nel nostro paese quanto all’estero, nel processo di integrazione ed inclusione delle persone con disabilità”, ecco che dallo stesso Comune, per bocca del vicesindaco Daniele Mezzacapo, arriva la proposta di applicare metodi a dir poco polizieschi nei confronti di soggetti deboli con problematiche nel campo della salute mentale, con buona pace di normative nazionali e direttive regionali in materia di Tso”.
Così il Gruppo consiliare Pd, a seguito della discussione in Commissione Consiliare sul Regolamento di Polizia Locale e difesa del personale – in particolare sulla possibilità di dotare gli agenti di bastoni estensibili – e alla luce della lettera firmata da ben 70 tra medici e psichiatri che parlano di “arretramento a pratiche medievali”, intervento che il gruppo consiliare definisce “allarmante”.
“Consideriamo gravissime le parole pronunciate dal vicesindaco con delega alla Sicurezza – prosegue il gruppo – che ancora una volta denotano superficialità e non conoscenza di una materia complessa e altrettanto strutturale per la tenuta della nostra comunità. Fermo restando il diritto all’autotutela dei nostri agenti di polizia locale, che ogni giorno sono impegnati sulle strade della città, consideriamo del tutto inadatti questi strumenti repressivi, quando invece sarebbe necessaria una formazione e una preparazione adeguate così da fornire le opportune competenze e metodologie di intervento”.
“Forlì è una città civile, che da sempre sta dalla parte dei cittadini, anche e soprattutto dei più deboli, e con una solida tradizione di welfare a garanzia di tutti – concludono i consiglieri di opposizione -. Unendoci all’appello dei medici, che ben più dei politici hanno titolo per esprimersi, invitiamo il Sindaco a intervenire e a rivedere le intenzioni del suo vicesindaco” [notizia del 31 maggio 2022].