Dopo la mobilitazione degli ultimi mesi e l’incontro pubblico svolto lo scorso 21 maggio a Portico, continua il lavoro del Comitato Civico Ss67, alla ricerca di risposte politiche nella richiesta di ammodernamento della SS67 appenninica. Un importante incontro di approfondimento del tema, si è svolto a Forlì nella sede di Confedilizia Forlì-Cesena, associazione che sin dall’inizio, con in testa il suo presidente provinciale Carlo Caselli, ha sostenuto l’azione del Comitato. Ad intervenire con una dettagliata e corposa relazione è stato Ercole Acerbi, ex assessore provinciale e già presidente della Società TO.RO., che era stata costituita fra enti economici, enti locali e associazioni per promuovere studi, progetti e iniziative di miglioramento viario tra la Toscana e la Romagna.
All’incontro promosso dal Comitato hanno partecipato Daniele Valbonesi consigliere provinciale con deleghe alle infrastrutture e alla viabilità per il Comprensorio Forlivese, alle politiche per la montagna e le aree interne; Alberto Manni ex assessore provinciale e già sindaco di Portico; Carlo Caselli presidente provinciale di Confedilizia; Pier Luigi Lotti sindaco di Rocca San Casciano; Massimo Falciani vicesindaco di Dovadola; i tre coordinatori del Comitato Civico Ss67, Vincenzo Bongiorno, Alessandro Ferrini, Riccardo Ragazzini.
L’intervento di Acerbi è partito da un inquadramento dell’importanza storica della Romagna Toscana, fotografando anche i mutamenti demografici degli ultimi cent’anni. Un approfondimento storico è stato dedicato al “Cipresso di Garibaldi” che Acerbi ha spiegato essere “un bell’esemplare pluricentenario alto circa 30 metri, in alcun modo coinvolto nel progetto presentato a suo tempo di allargamento della strada, non solo perché l’area è posta sotto vincolo ambientale, ma anche perché si trova a circa 15 metri dal ciglio stradale”.
L’ex assessore provinciale ha poi ricordato il lavoro svolto per inserire nella rete stradale statale anche il tratto da Firenze a Ravenna. E infine ha illustrato e consegnato al Comitato la documentazione di progetto, rimasta sulla carta, riguardante: l’attraversamento di Dovadola (progetto esecutivo per l’eliminazione della strettoia in località Casone); la variante all’abitato di Rocca S. Casciano (progetto preliminare); i lavori di completamento Rocca San Casciano Dovadola (progetto preliminare); la variante all’abitato di Dovadola. (progetto esecutivo); la delibera 5 novembre 2004 della Regione Emilia-Romagna. Procedura di screening per la variante all’abitato di Dovadola; la lettera del Compartimento Anas di Bologna, di trasmissione alla direzione Anas di Roma dei progetti variante di Rocca S. Casciano e variante di Dovadola.
“Ringraziamo Acerbi – affermano i coordinatori del Comitato – per la preziosa esposizione che ha fatto e per l’importante materiale progettuale che ha fornito, utile per tornare a interloquire con l’Anas, per avviare il tavolo di lavoro con il territorio annunciato dalla Regione lo scorso dicembre. Speriamo in tal senso nell’impegno della Provincia, per cui ringraziamo la presenza alla riunione di Valbonesi, e del Comune di Forlì, il cui Consiglio Comunale ha già votato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere l’ammodernamento della Ss67 appenninica. Appare chiaro che occorrerà valutare attentamente quanto di attuale e realizzabile vi sia ancora nei vecchi progetti, che mettiamo a disposizione dei Comuni e degli amministratori che vorranno visionarli nella certezza che, essendo ormai chiusi nei cassetti da diversi anni, in pochi li abbiano ben presenti”.