Scatta da mercoledì 15 giugno 2022 il primo sciopero nazionale promosso da Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, e dalle principali sigle della grande distribuzione e del commercio, contro il sistema dei buoni pasto. Per ventiquattro ore bar, ristoranti ma anche supermercati, ipermercati ed esercizi del piccolo commercio non accetteranno pagamenti tramite i buoni pasto. Un’azione dimostrativa che tuttavia prefigura cosa potrebbe accadere se non si arriva ad una riforma strutturale del sistema che elimini le pesanti commissioni a carico degli esercizi. Fipe da anni denuncia un sistema che proprio nelle gare pubbliche mostra le peggiori storture. Lo Stato attraverso Consip si assicura ingenti risparmi che scarica interamente sulla rete dei nostri esercizi.
“Anche Fipe Confcommercio di Forlì – afferma il direttore Alberto Zattini (nella foto) – aderisce convinta a questa giusta e legittima protesta. Scusandoci fin da ora con i consumatori per gli inevitabili disagi, invitiamo le attività commerciali forlivesi, compresi i pubblici esercizi, a rifiutarsi di ritirare i buon i pasto nella giornata di mercoledì 15 giugno. Una battaglia che facciamo per tutelare gli interessi delle imprese forlivesi ma anche per salvaguardare gli utenti utilizzatori dei buoni pasto”.
“Questa tassa occulta che lo Stato scarica direttamente sulle imprese del nostro settore – spiega Andrea Zocca presidente di Fipe-Confcommercio Forlì – è inaccettabile. Da anni stiamo lavorando per sensibilizzare le istituzioni chiedendo una radicale modifica del sistema che salvaguardi il valore del buono pasto lungo tutta la filiera, ma finora siamo stati inascoltati. L’adesione allo sciopero di 24 ore indetto per domani cresce di ora in ora ed è solo l’inizio di una serie di iniziative che porteranno a non poter spendere più i buoni pasto se non ci sarà una radicale inversione di tendenza già a partire dalla prossima gara Consip del valore di 1,2 miliardi di euro”.