“Mi colpiscono in maniera molto negativa i commenti che leggo oggi sui quotidiani locali e sulla pagina Facebook del sindaco Zattini in merito alla delibera approvata dall’ultimo Consiglio comunale sulla modifica del regolamento del Corpo di Polizia Locale. Mi corre l’obbligo di rispondere punto su punto nel merito della questione sulla vicenda dei “bastoni estensibili”. Per prima cosa non è stato formulato da me (ne da altri membri della minoranza a onor del vero) alcun attacco agli agenti e al Corpo di Polizia Locale, anzi nel mio intervento ho espresso pubblicamente l’apprezzamento ed il ringraziamento nei loro confronti per tutto quello che fanno con dedizione e impegno ogni giorno. Non so dove il sindaco abbia sentito questo fantomatico attacco” è il commento di Massimo Marchi consigliere comunale di Italia Viva.
“Se il Consiglio comunale è chiamato a deliberare per approvare una modifica al regolamento del Corpo di Polizia Locale – continua – non si capisce perché non possa emendare un suo articolo. All’art. 47 si parla di strumenti di autotutela e anche di TSO. Credo che sia normale quindi stabilire in tale articolo per quali usi sono autorizzati tali strumenti. “Essi hanno scopi di natura esclusivamente difensiva”. Era nostra intenzione con l’emendamento proposto, specificare in maniera chiara che: “L’intervento di appartenenti al Corpo per l’esecuzione di procedure di TSO è regolato da apposito protocollo sottoscritto dal Comune con l’azienda sanitaria locale, in ottemperanza alle indicazioni della Delibera 1928/2019 della Regione E.R.”. Secondo noi i bastoni estensibili possono essere utilizzati solo per operazioni di Pubblica Sicurezza sotto il Comando e la supervisione del Comandante e del Questore, non certo per effettuare dei TSO“.
“Infine trovo molto grave che dopo aver espresso in Consiglio comunale il suo parere favorevole a votare un emendamento giusto, e come lui anche altri consiglieri di maggioranza, il sindaco sia stato così veloce a cambiare idea accusandoci di attacchi e di polemiche sterili e livorose. Rimandiamo con forza al mittente queste accuse. Abbiamo più volte dimostrato nei fatti, andando spesso controcorrente, che è un atteggiamento che non ci appartiene. Chiedevamo solo più chiarezza e non la difesa a priori del vicesindaco o del vicesegretario comunale. Occasione persa per dimostrare di essere “il sindaco di tutti”, come promise dopo essere stato eletto. Peccato” conclude Marchi.