«Abbiamo appreso oggi 12 giugno 2022 che l’immobile del Mulino che si trova a Predappio in via Piave in piena area urbana, oggi messo all’asta giudiziaria, versa in condizioni definite scadenti e mediocri, utilizzando le parole del perito del tribunale. Ma la cosa che più ci interessa è che nella perizia eseguita sul fabbricato, il tecnico scrive che “Si segnala la presenza di ampie zone di copertura con lastre di cemento amianto, precisamente alla porzione del blocco silos, ed alla porzione dell’edificio non a volta”. In sostanza viene segnalata l’incuria e il menefreghismo manutentivo svolto nel tempo da parte della proprietà di un imponente fabbricato di oltre 2000 metri quadri in piena area urbana. Una proprietà che ha lasciato la presenza di amianto nell’edificio, nonostante le leggi di settore e l’ordinanza del sindaco di Predappio Frassineti del 2015 relativa all’amianto» si legge in una nota del Partito Democratico di Predappio.
“Siamo molto preoccupati. Le gravi parole del perito sono chiare, denunciano l’abbandono ed il disinteresse, e non escludono la possibilità di trovarci di fronte ad una situazione fortemente critica dal punto di vista della salute pubblica. Chiediamo all’attuale sindaco di capire le ragioni del perchè l’imprenditore, prima del fallimento dell’azienda, non ha eseguito la bonifica. E chiediamo se sono stati fatti i controlli sullo stato del degrado delle lastre di cemento amianto. Chiediamo che si faccia chiarezza di fronte ad un riscontro tecnico di possibile degrado ambientale che non può definirsi tollerabile, e che ricordiamo porta un notevole rischio ed un forte impatto sociale in termini di salute pubblica.
Chiediamo che venga fatta una verifica ambientale su tutta l’area, anche nei terreni adiacenti l’area con l’intervento di Arpae, vista l’incuria manifestata dall’impresa negli anni, e che vengano chiarite le responsabilità in un pubblico confronto dell’amministrazione comunale con la cittadinanza, in modo che ci venga detto chiaramente se chi abita a Predappio stia correndo o no un reale pericolo per la sua salute” conclude la nota del PD.