È il nuovo motto di Luigi Di Maio, dopo la grande rappresentazione populista dell'”uno vale uno”. In realtà, sia Grillo che Di Maio hanno ragione: quando si vota, uno vale uno. È la regola dell’uguaglianza. Nello stesso tempo, sappiamo tutti benissimo che, nella vita come nella politica, uno non vale l’altro: le differenze sono il sale dell’umanità. E allora? Questa è il grande rebus della democrazia: dobbiamo immaginarci tutti uguali, poiché siamo tutti diversi.
Il suffragio universale rappresenta l’uguaglianza assoluta; la possibilità di scegliere il merito rappresenta il massimo della libertà. Il M5S pensava di aver risolto questo rebus. Non ci è riuscito. Però ci ha provato, sia pure con molte semplificazioni e ingenuità. Altri non si pongono proprio neppure il problema.
Roberto Balzani