Si è conclusa da pochi giorni la prima campagna di scavo dell’Università di Parma nel sito archeologico di Fiumana, Predappio. Dopo sessant’anni dai due saggi di scavo condotti da Giovanna Bermond (1960 e 1962), in cui furono localizzati i resti di una villa romana, i nuovi scavi diretti dal professor Riccardo Villicich hanno confermato quanto emerso dagli scavi degli anni sessanta del secolo scorso e quanto osservato nelle impressionanti immagini satellitari acquisite nel 2021 e 2022 riguardanti l’area ad ovest del quartiere artigianale di Fiumana, in località Ca’ di Mezzo.
Secondo Villicich, l’insediamento è incentrato sulle vicende di una villa romana caratterizzata da almeno due importanti fasi costruttive: una prima fase alto imperiale (collocabile nel I sec. d.C.) e una di età tardoantica (IV secolo d.C.). Entrambe le ville dovevano essere ricche dimore, contraddistinte da ampi spazi e arredi di prestigio. In particolare, l’impianto tardoantico, per le dimensioni eccezionali (strutture distribuite in un’area sicuramente superiore ai 25mila metri quadrati) e per l’articolazione complessa e fantasiosa delle forme architettoniche (vasti padiglioni polilobati a pianta centrale), si configura come un progetto edilizio ambizioso, sfarzoso e celebrativo delle fortune di un ricco dominus, esponente illustre, probabilmente, dell’aristocrazia di Forum Livi.
Grazie agli scavi del 2022 è stato possibile individuare alcuni ambienti pertinenti a due padiglioni della villa tardoantica, distanti 150 metri uno dall’altro: il primo attribuibile al settore di rappresentanza, mentre il secondo sembrerebbe essere una corte di accesso a un impianto termale, come dimostra il rinvenimento di un ambiente riscaldato. Impressionanti sono le file di pilastrini dell’ipocausto – alte quasi 80 cm – destinate a sorreggere un pavimento in lastre di marmo, spogliato nei secoli successivi all’abbandono del complesso. Riccardo Villicich, direttore dello scavo, è stato affiancato in questa prima campagna da un’équipe composta dalla professoressa Alessia Morigi – che condivide la responsabilità scientifica del progetto –, da Marco Gregori e da Emanuela Gardini e Luciana Saviane.
Le ricerche archeologiche, per le quali è stata rilasciata una concessione triennale da parte del Ministero della Cultura, hanno potuto prendere avvio grazie alla fattiva collaborazione fra il Comune di Predappio, rappresentato dal sindaco Roberto Canali e dal consigliere Alan Gori, promotori del progetto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, nella figura del Funzionario incaricato, Romina Pirraglia, e l’Università di Parma.
Si spengono le luci e cala il sipario su questa prima campagna di scavo, ma dietro le quinte proseguirà nei mesi invernali il lavoro di ricerca dell’équipe di archeologi, i cui primi risultati saranno presentati nel IV Convegno Internazionale del CISEM (Centro Interuniversitario di Studi sull’Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo), che si terrà in Spagna, fra il 7 e il 9 novembre del 2022, presso l’Universidad de Castilla-La Mancha. Si prevede, inoltre, una prima giornata di studi a Predappio, nel dicembre del 2022, dedicata al sito di Fiumana.
Nel luglio del 2023, andrà in scena la seconda campagna di scavo a Fiumana, nella speranza che le scoperte diano parola e nuova vita a un insediamento dimenticato e alle strutture a esso congiunte, che i primi indizi sembrano a buon diritto far rientrare fra i siti archeologici di grande interesse scientifico e culturale.