“I lavori per la ristrutturazione di Palazzo del Merenda stanno procedendo, ma non avanzano da soli. La valorizzazione dell’edificio affacciato su Corso della Repubblica, infatti, comprende un’articolata serie di azioni che toccheranno diversi contenitori culturali della città. Questo progetto – ci tengo a sottolinearlo – è reso possibile dall’impegno congiunto di due Assessorati fondamentali nella ricostruzione culturale di Forlì: quello alla Cultura e quello ai Lavori Pubblici (e al Bilancio). Senza questa sinergia, sarebbe impossibile realizzare i progetti funzionali alla nostra rivoluzione culturale. Una cultura nuova, forte e strumentale alla crescita dei cittadini e delle cittadine necessita, infatti, di luoghi adeguati. Questi devono diventare una risorsa imprescindibile, un punto di aggregazione e stimolo che renda la cultura un’esperienza di condivisione, miglioramento personale e interazione sociale, soprattutto dopo questi anni difficili. Grazie al PNRR e al Bando Periferie questo processo non andrà ad aumentare la pressione fiscale sulle spalle dei cittadini, poiché i finanziamenti deriveranno in prevalenza da fondi statali” sono le parole dell’assessore alla Cultura Valerio Melandri.
“È di inizio luglio – continua – la comunicazione istruttoria approvata dalla Giunta in cui si manifesta la necessità – e la volontà – di un acceleramento reale delle azioni su Palazzo del Merenda. Le ristrutturazioni in corso del primo stralcio comprendono il consolidamento dei soffitti e delle sale di lettura a piano terra e al primo piano. Queste saranno ultimate a dicembre di quest’anno per aprire poi le porte a un processo di ristrutturazione totale che vedrà la luce finale nel 2026. La seconda parte vedrà al piano terra la realizzazione del collegamento tra la città e il Campus Universitario e il completamento della nuova Sezione Ragazzi della Biblioteca Moderna. Questi lavori saranno finanziati nell’ambito del Bando Periferie e inizieranno nella primavera del 2023. La terza porzione della valorizzazione – finanziata dal PNRR – coinvolgerà il primo piano e lo scalone monumentale della Biblioteca Antica e prenderà il via nell’autunno del prossimo anno. Il quarto e ultimo stralcio completerà lo sforzo eseguito sul Palazzo del Merenda coinvolgendo anche il complesso dei Musei San Domenico. Anch’esso supportato dai finanziamenti del PNRR, il progetto finale prenderà vita dalla primavera 2023 e concluderà l’intero sforzo sempre nel 2026“.
“Per consentire tutto ciò, però, occorreranno delle fasi intermedie. Queste permetteranno ai cittadini e ai visitatori di poter visitare in ogni momento le opere, che saranno spostate più volte in diversi edifici per rendere possibili i lavori di ristrutturazione. La nostra priorità è questa: rendere la cultura accessibile, sempre a comunque. Tra la primavera e l’estate dell’anno prossimo, parte del patrimonio della biblioteca del Merenda verrà trasferito nel piano interrato dell’ex Asilo Santarelli, dove sono ancora in corso le opere di restauro che vedranno la luce tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. In seguito a lavori di adattamento e miglioramento, i servizi e il personale della Biblioteca Moderna verranno spostati a Palazzo Romagnoli, che al momento ospita la Collezione Verzocchi. Questo insieme di preziose opere del Novecento troverà la sua collocazione finale a Palazzo Albertini, punto finale di un futuro percorso museale che darà più visibilità alla collezione e guiderà i visitatori attraverso tutte le ricchezze artistiche della città. Attualmente, l’immobile in piazza Saffi è in fase di restauro per permettere un allestimento curato e all’avanguardia, che permetterà ai fruitori di essere coinvolti da atmosfere surreali e suggestive. Aspettando che venga ultimata la ristrutturazione di Palazzo Albertini – nei primi mesi 2024 – la collezione Verzocchi sarà conservata nel miglior modo possibile” insiste Melandri.
“Anche Complesso Museale di San Domenico e San Giacomo sarà protagonista di due interventi. Il primo vedrà un ampliamento e una riconnessione degli spazi attraverso percorsi fluidi e continui, fornendo nuove possibilità di visita ed esposizioni di opere sia permanenti (collezioni civiche) sia temporanee (in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì). Il secondo vedrà la realizzazione del tanto atteso museo archeologico della città: situato al livello interrato, restituirà al pubblico la possibilità di ammirare opere ora ubicate a Palazzo del Merenda e in altre sedi comunali. Questo specifico progetto ha subito dei rallentamenti a causa del ritrovamento di alcuni documenti di indagini passate attestanti la presenza di numerosi reperti di diverse epoche storiche passate che avrebbero interferito con le azioni di ricostruzione. Sulla questione, è intervenuta la Soprintendenza Archeologica che ha indicato il percorso da seguire per la valutazione archeologica preventiva sul progetto e per ottenere quindi il nulla osta per eseguire le opere di recupero e ricollocamento prevista. Questo importante processo di restauro generale richiederà tempo e diversi passaggi, ma porterà a un importante risultato finale. Riportare a palazzo del Merenda le due grandi biblioteche della città: quella più antica di conservazione (l’Unità Fondi Antichi, Manoscritti e le raccolte Piancastelli) e quella più moderna di consultazione (la Biblioteca Comunale Aurelio Saffi). I passaggi intermedi – seppur intricati – sono necessari per dare il giusto spazio a opere e volumi di grande valore e per renderli accessibili alla cittadinanza e ai turisti. È impensabile avere un patrimonio culturale ed artistico così prezioso come quello custodito negli edifici forlivesi e non renderlo fruibile. Dobbiamo aprire le porte della cultura a chiunque voglia trarne beneficio ed ispirazione. Non possiamo più trovare giustificazioni di alcun tipo che blocchino questo processo di rinascita della coscienza culturale della città e dei suoi cittadini. Lavori Pubblici e Cultura lavorano fianco a fianco per restituire tutto questo a Forlì: spazi appropriati, dignità culturale, opportunità di crescita e stimoli continui. Il percorso è tracciato: non ci resta che percorrerlo, insieme” conclude Melandri.