Il mercato dell’auto è stato coinvolto dalla recessione causata dalla pandemia registrando nel 2021 un flusso di immatricolazioni del 23,5% inferiore rispetto a quello del 2019. In parallelo, nell’arco degli ultimi due anni, si è registrato un profondo mutamento nella composizione del mercato: l’analisi dell’ufficio studi di Confartigianato indica che il mondo delle auto ibride elettriche ed elettriche, grazie al sistema degli incentivi, è arrivato a pesare per il 42,1% delle immatricolazioni di autovetture degli ultimi dodici mesi, avvicinando il 47,8% delle autovetture alimentate a benzina e diesel; nel 2019 la quota delle immatricolazioni di ibride ed elettriche si fermava al 6,6%.
Chiarisce Alberto Camporesi responsabile del settore “oltre la metà delle imprese della filiera dell’auto, opera nell’autoriparazione: nel 2021 nel comparto della manutenzione e riparazione di autoveicoli contava più di 92 mila imprese, con un’alta vocazione artigiana: oltre 70 mila imprese che rappresentano i tre quarti (76,5%) del comparto”.
Il settore della manutenzione autoveicoli sta recuperando fatturato, i dati indicano un incremento del 2,7% nel quarto trimestre del 2021, dopo il +4,6% segnato nel trimestre precedente avvicinandosi ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia, risultando dell’1,5% inferiore rispetto al quarto trimestre 2019. Continua Camporesi “le perdite registrate dalle imprese dell’autoriparazione nel corso della recessione sono state pesanti, cumulando nel biennio della pandemia minori ricavi per 2,7 miliardi di euro rispetto al livello di fatturato del 2019, di cui 2,1 miliardi nel 2020. Fondamentale segnalare che, nonostante l’impennata dei prezzi, i costi della manutenzione auto in Italia segnano un aumento contenuto al +2,6%, di 1,3 punti inferiore rispetto all’Eurozona”.
Tuttavia, le strozzature delle filiere globali, la transizione energetica e l’escalation dei prezzi dell’energia – accelerata dallo scoppio della guerra in Ucraina – evidenziano criticità che interessano il mondo dell’auto. Sul fronte dei prezzi delle commodities, sull’aumento dei prezzi del rame, cresciuti del 18% all’anno tra il 2019 e il 2022 influisce l’accelerazione della domanda legata alla produzione di veicoli elettrici e punti di ricarica, oltre a quella indotta dalla produzione di impianti per il solare e l’eolico. Conclude Camporesi “la crescente digitalizzazione dei processi produttivi e l’intensificazione della domanda di apparecchiature elettroniche conseguente alla pandemia, coniugate con il calo della produzione in Asia, hanno determinato una carenza di semiconduttori, causando ritardi nella produzione mondiale di automobili e di macchinari. L’autoriparazione conta 206.533 addetti, pari a oltre un terzo (37,4%) del totale degli addetti della filiera dell’auto e per oltre la metà (55,5%) sono in imprese che effettuano riparazioni meccaniche (114.711 addetti). Nel 2021 le imprese hanno ricercato 35.590 meccanici artigianali, riparatori di automobili, di cui 22.780, pari al 64%, sono risultate di difficile reperimento.” Tra le professioni maggiormente richieste, quella dei meccanici e manutentori di automobili registra la più elevata quota di domanda di giovani under 30 (41,9%).