Fernando Martins de Bulhões (Lisbona 1195-Padova 1231) entrò nell’ordine dei Francescani nel settembre del 1220 e cambiò il suo nome di battesimo in Antonio. Partì come missionario in Marocco. Giunto in Africa contrasse probabilmente una malattia tropicale che gli impedì di fermarsi poco più di qualche mese. Ripartì alla volta della Spagna, ma una tempesta e il conseguente naufragio della sua imbarcazione lo fecero approdare in Sicilia. Da qui, dopo essere stato curato e guarito, decise di risalire la penisola a piedi per partecipare al Capitolo delle Stuoie che si tenne nel maggio 1221 ad Assisi; evento al quale accorsero circa 5.000 frati. Il raduno era stato voluto da Francesco d’Assisi in quanto si doveva discutere il testo della Regola del movimento francescano da sottoporre all’approvazione della Curia romana.
Quando ormai il Capitolo si era concluso e tutti i frati ritornavano ai loro luoghi di provenienza, Antonio venne notato per la sua straordinaria umiltà e spiritualità e venne assegnato ad un piccolo romitorio, quello di Montepaolo di Dovadola, dove già vivevano alcuni frati. Qui si recò per celebrare la Messa per i suoi confratelli non sacerdoti. Vi giunse nel giugno 1221 vi rimase per più di un anno, fino al settembre 1222. Nella solitudine dell’eremo, visse una straordinaria esperienza di preghiera, penitenza e contemplazione.
I confratelli non si resero subito conto delle capacità e della profonda cultura biblica di frate Antonio, ma questa poté emergere nel corso delle sue prediche e fu così che essi suggerirono, in occasione di un’ordinazione sacerdotale tenutasi a Forlì, che fosse proprio Antonio a introdurre il rito con una predica appropriata. Il provinciale dei frati francescani, Fra Graziano, saputo del fatto e della grande partecipazione ed ammirazione che aveva suscitato, assegnò ad Antonio l’incarico di predicare e in poco tempo divenne conosciuto, famoso e seguito.
Morì nel 1231 e l’anno successivo fu proclamato Santo. All’epoca era indicato come Sant’Antonio da Forlì, com’è riportato ancora oggi in una lapide nella cattedrale di Lisbona.
Le visite guidate alla scoperta dei luoghi di Sant’Antonio di Padova a Forlì inizieranno dall’Abbazia di San Mercuriale, dove nei pressi padre Antonio potrebbe aver manifestato le sue straordinarie capacità, per poi proseguire nel luogo dove fu costruita la prima modesta chiesa dei francescani (nella zona di via Antonio Fratti). La terza tappa avverrà nell’attuale piazza Cavour dove i francescani eressero la Chiesa di San Francesco Grande per terminare in Duomo, altro luogo dove padre Antonio potrebbe aver tenuto la sua prima predica, dov’è conservato un quadro dedicato al Santo, proprio a fianco dell’altare della Madonna del Fuoco, dipinto da Guido Cagnacci (Santarcangelo di Romagna 1601 – Vienna 1663).
Le visite guidate nella località di Montepaolo di Dovadola interesseranno il Santuario di Sant’Antonio, la grotta e le aree circostanti l’eremo.
Gli incontri, ideati da Silvia Sansovini e da Gabriele Zelli, in collaborazione con Confguide Forlì-Cesena, si svolgeranno a Forlì nei giorni di sabato 17 e 24 settembre 2022, con ritrovo e partenza alle ore 16,00 presso il chiostro di San Mercuriale, con un ulteriore momento previsto per sabato 1 ottobre, alle ore 10,00, sempre con inizio presso l’Abbazia.
Mentre a Montepaolo i due appuntamenti sono previsti nelle domeniche di domenica 18 e 25 settembre, con ritrovo alle ore 9,30, presso il Santuario di Sant’Antonio, via Montepaolo 24, Dovadola.
Le visite, che non si svolgeranno in caso di pioggia, saranno condotte, alternativamente, da Chiara Macherozzi e Ivan Severi, guide abilitate associate a Confguide Forlì-Cesena. Per informazioni: Gabriele Zelli 3493737026. Nella foto di Tiziana Catani e Dervis Castellucci: Sant’Antonio di Padova – dipinto di Guido Cagnacci – Cattedrale di Forlì.