Edoardo Di Tondo, in arte “Libero”, a soli 17 anni, vanta già più di venti brani presenti online sulle maggiori piattaforme digitali. Ora il giovane cantautore forlivese affronta una nuova sfida: con il brano inedito “Quegli occhi”, si esibirà sul palco dell’Ariston a Sanremo nella prossima edizione di Sanremo Giovani. In questo modo Libero vuole cogliere l’opportunità di allargare il pubblico dei suoi fans e fare ascoltare la propria musica in tutta Italia.
Nel frattempo “Quegli occhi” è diventato un videoclip che verrà messo online solo dopo l’eventuale esibizione di Libero a Sanremo Giovani. Grazie all’interessamento e alla disponibilità dell’Amministrazione comunale forlivese, particolarmente attenta al mondo dei giovani e alle forme di comunicazione artistica da loro utilizzate, è stato possibile effettuare le riprese nella storica e suggestiva Sala “Pompeo Randi” della residenza comunale. Forlì è la città dove Libero è nato e dove, fino a questo momento Edoardo Di Tondo ha mosso i suoi primi passi di uomo e di artista. Ma non sempre è stato facile: “Non ho vissuto un passato del tutto positivo nella mia città. Ho sofferto, sono rimasto solo, tuttavia il mio carattere mi ha sempre spinto e aiutato a rialzarmi. Proprio per questo voglio raccontare, prima di ogni altra cosa, chi sono davvero”. Anche per questo la partecipazione a Sanremo Giovani rappresenterà in un certo qual modo la sua forma di riscatto.
La produzione del video è di Daniele Barrhout, la produzione audio di Michele Kadesh (Dyco Studios), IOF. La fotografia è stata curata da Luca Siboni e Luca Casadei, il backstage da Michele Guidotti, lo styling dai parrucchieri Nuccia, Sabrina e Fulvio di Forlì – Why not brand. A fianco di Libero, è comparsa per la prima volta in video la giovane meldolese Mariasole Petetta. “Amo lavorare il più possibile con le stesse persone – sottolinea Libero – anche se ne sto conoscendo tante nuove. Non voglio riscattarmi da solo, ma con tutte queste persone attorno con cui vorrei costruire insieme un futuro migliore per tutti. Senza aver provato la sofferenza in amore non avrei mai trovato il coraggio di scrivere e pubblicare certi testi intimi. Spero allora che, come me, ogni mio coetaneo trovi la forza per credere nei propri sogni”.