Il consigliere regionale della Lega e capogruppo a Forlì, Massimiliano Pompignoli, dà voce al clima di protesta che da qualche giorno serpeggia al Liceo Artistico e Musicale Antonio Canova” a causa del continuo via vai di studenti e professori in aule e plessi di tutta la città.
“Con l’avvio del nuovo anno scolastico per decine di studenti del Liceo Artistico e Musicale Antonio Canova di Forlì è iniziata la roulette degli spazi didattici. Ogni settimana numerose classi dell’istituto superiore cittadino vengono ruotate in quattro diversi edifici del territorio, a causa dell’insufficienza di spazi del Canova volti ad accogliere i propri studenti. È evidente che questo genere di approccio nella gestione dei ragazzi, della didattica ma anche del corpo docenti è inconcepibile ed ingiustificabile. Non soltanto perché costringe decine di alunni e genitori a recarsi ogni settimana in una scuola diversa, ma perché al tempo stesso mette in difficoltà le direzioni scolastiche degli altri quattro istituti costrette a cedere in prestito le proprie aule (il Masini – l’Istituto Tecnico Aereonautico – la scuola media Caterina Sforza e la Diego Fabbri). Non è questo il modo di comportarsi tra enti. Tenuto conto, peraltro, che per alcune scuole di competenza del Comune la preside del Canova ha agito in totale autonomia, senza alcun confronto preventivo con l’Amministrazione comunale”.
“Resto basito di fronte alla mancanza di correttezza e all’atteggiamento superficiale della dirigenza d’istituto e della stessa Provincia, proprietaria dello stabile ed ente locale di riferimento nella pianificazione didattica delle scuole superiori. I problemi di spazio al Canova erano noti da tempo. Tant’è che già lo scorso anno il Comune aveva messo a disposizione dell’istituto alcuni locali dell’Ex Gil, oggi non più fruibili a causa dell’avvio dei lavori di riqualificazione dell’intero immobile. Nonostante questo, non mi pare che la Provincia si sia mossa con il dovuto anticipo per trovare una soluzione accettabile e non invasiva volta a sistemare dignitosamente i ragazzi e le ragazze del Canova. Non solo – aggiunge Pompignoli – ci risulta che ogni classe stia a casa un giorno a settimana e che molti ragazzi debbano rientrare nel pomeriggio. Tutto questo, ovviamente, crea enormi disagi ai genitori che lavorano e agli stessi studenti, molti dei quali vengono da fuori e sono costretti a fare avanti indietro da casa con i mezzi pubblici. Per non parlare dello stato in cui versa l’edificio, con la facciata che cade letteralmente a pezzi e l’aula magna dove ci piove dentro. La rabbia di studenti e genitori è dunque condivisibile – conclude Pompignoli – la Provincia avrebbe dovuto mobilitarsi per tempo per risolvere un problema che è di sua competenza e che investe in maniera impattante numerose famiglie del territorio”.