“Il Miglio Bianco rappresenta un unicum nel panorama urbanistico mondiale e per questo stiamo ipotizzando, dopo che sarà finita la ristrutturazione dell’intero Viale della Libertà, di candidarlo a Patrimonio dell’Umanità Unesco. In un chilometro o poco più, è infatti racchiusa una ricchissima varietà di stili architettonici ed artistici impossibile da trovare in altre città. Per semplificare si usa dire in città “Quartiere Razionalista”, ma non è quello il valore. Il vero valore è che quel chilometro (il cosiddetto Miglio Bianco) è una specie di catalogo di tutti gli stili architettonici del ventennio o poco più. Per vedere una completezza simile, per esempio, a Roma, bisognerebbe fare più o meno 50 chilometri e percorrerla in lungo e in largo, saltando da un quartiere e all’altro (dall’Eur al Foro Italico, dalla Città Universitaria al Palazzo Piacentini)” annuncia l’assessore alla Cultura del Comune di Forlì Valerio Melandri.
“A Forlì, stili diversi si affacciano l’uno a fianco all’altro in poche centinaia di metri, creando una commistione e una stratificazione che rende Forlì unica al mondo. Il tratto di strada che va dalla Stazione Ferroviaria fino al Parco della Resistenza è un elemento centrale nella creazione del nuovo ruolo culturale che stiamo costruendo per Forlì. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno deciso di esporsi su un tema così importante per la città, in primis l’onorevole Marco Di Maio, il professor Tremonti e il professor Guzzi. Il mondo della cultura a Forlì sta cambiando per davvero ed eventi del genere lo dimostrano. Ed è anche merito di questa amministrazione che ha riposto attenzione e fiducia su quella che Vittorio Sgarbi ha definito “l’ultima architettura italiana che ha lasciato il segno nel mondo” durante il suo spettacolo proprio qui a Forlì, in Arena San Domenico” conclude Melandri.