Giunge alla sesta edizione Mosto (il succo delle storie), Festival di narrazione diretto da Matteo Caccia e la collaborazione di Vania Vicino. In programma dal 2 al 4 settembre, l’evento promosso dalla Cantina Poderi dal Nespoli accende i riflettori sul tema dell’acqua come metafora della realtà che viviamo: incerta, galleggiante e in continuo mutamento. “Come acqua che scorre” è infatti il titolo di questa edizione, sviluppato attraverso incontri letterari, spettacoli e musica. Per la prima volta salirà sul palco anche un ospite internazionale come Tristan Gooley, oltre a importanti autori e artisti italiani.
Dare valore alle iniziative che promuovono la socialità e il territorio di cui fa parte è da sempre uno degli obiettivi di Poderi dal Nespoli. “È quasi sorprendente vedere come Mosto riesce ad anticipare nella sua fase di progettazione, che solitamente si svolge a partire dall’autunno precedente, argomenti che poi improvvisamente diventano attuali ed urgenti per tutti – spiega Marco Martini, presidente di Poderi dal Nespoli – dico quasi perché questo accade non per magia, bensì grazie alla direzione artistica ed alla visione di Matteo Caccia e Vania Vicino. Quest’anno si userà l’acqua come punto di partenza per sviluppare gli incontri che si terranno presso la Poderi Dal Nespoli il 2, 3 e 4 settembre. Personalmente trovo l’acqua l’elemento che più si avvicina al concetto di vita: è in continuo movimento, è quieta, dirompente, affascinante ed allo stesso tempo spaventosa. In un momento storico e sociale da tempesta perfetta continuiamo a dimenticare quanto l’acqua sia fondamentale per il futuro di questo pianeta e ce ne rendiamo conto solo quando abbiamo le spalle al muro e non abbiamo altre alternative se non quella di dover radicalmente cambiare i nostri stili di vita. Sono certo che sarà un “dolce naufragare” l’ascolto di ciò che i nostri numerosi ospiti di quest’anno ci racconteranno nei giorni del Festival Mosto, Il succo delle storie”.
La cantina romagnola ha ideato nel 2017 questo festival, unendo cultura vinicola, natura e arti della narrazione in uno dei contesti più suggestivi della Valle del Bidente, per realizzare un evento all’insegna della condivisione e della convivialità. “Mosto” perché così come il mosto è la fase di passaggio dall’uva al vino, la narrazione è un momento di transizione per l’uomo, che lo arricchisce e a volte trasforma rispetto a ciò che era prima. Tre giornate di festival in cui si susseguono autori e artisti nazionali che danno voce a progetti, romanzi, interviste, podcast e spettacoli, affrontando contenuti che spaziano dal mondo naturale alla musica. Il racconto dell’acqua che il festival propone in questa edizione trae ispirazione da una realtà sempre più mutevole, che necessita di creare continuamente nuove rotte alla ricerca di inediti orizzonti.
“Passavamo sulla terra leggeri come acqua, come acqua che scorre”. Sono le parole tratte da un romanzo di Sergio Atzeni, scrittore sardo mancato troppo presto tra le onde del suo mare – sottolinea Matteo Caccia, Direttore artistico di Mosto. Abbiamo deciso di utilizzare queste parole per titolare questa edizione. L’acqua, chi la vive e chi la sa raccontare. L’acqua e chi sa dirci qualcosa di lei e di noi. Costruire gli incontri di Mosto è ogni anno un modo per ricomporre i pezzi di un racconto collettivo che dice qualcosa dell’epoca che viviamo, che ancora una volta Atzeni nella parte finale di quel capoverso descrive perfettamente. “A parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti, eravamo felici.”
Il Festival entra nel vivo il 2 settembre alle 20.30 con Il mondo addosso, di e con Matteo Caccia, il racconto di come gli abitanti dell’Isola del Giglio abbiano vissuto e reagito al più grande naufragio della recente storia marinara italiana. A seguire, alle 21.30, l’intervista imperdibile con Tristan Gooley a cura di Ferdinando Cotugno: primo ospite internazionale del festival, Gooley è un profondo conoscitore dei metodi di navigazione basati sull’osservazione della natura. Detto anche “Sherlock Holmes della Natura”, interpreta l’acqua in modo magistrale e ha compiuto spedizioni e imprese epiche in solitaria in tutti e cinque i continenti, tutte documentate nei suoi libri, volumi imperdibili per gli amanti dell’avventura.
Sabato 3 settembre alle 20.30 la conduttrice, influencer e scrittrice Daniela Collu intervista Ambrogio Beccaria – fautore di un progetto che lo vedrà impegnato in un giro del mondo a bordo della sua barca Alla Grande-Pirelli- e Roberto Casati, filosofo delle scienze cognitive che presenta Oceano. Una navigazione filosofica testo nel quale ci racconta del suo progetto di ricerca Cognition in the Wind basato sulla navigazione low tech e una personale filosofia del mare emersa da una traversata dell’Atlantico in barca a vela. Alle 21.30, invece, I confini non esistono è uno spettacolo che combina la botanica e le relazioni umane, mettendo in luce come i confini siano un’invenzione dell’uomo, inesistente in natura; protagonisti Stefano Mancuso e le sue conoscenze in ambito botanico, insieme a Matteo Caccia, grande narratore di storie di uomini.
Domenica 4 settembre alle 18.00 un talk dal titolo “Il racconto del quotidiano: Podcasting is not a crime, con Jonathan Zenti, autore e producer del suo podcast indipendente Problemi; Riccardo Haupt, è Head of Strategy di Will, conduce insieme ad Alessandro Tommasi il podcast di business e innovazione Actually, cura il podcast Città e coordina le partnership per i podcast branded di Will; Luca Micheli, è Head of Sound di Chora Media, collabora da più di dieci anni come regista e autore con Radio Rai e più recentemente con Radio 24. Ha lavorato come consulente musicale per i maggiori network televisivi e in decine di eventi live in giro per il mondo con MTV.
A concludere il festival, infine, un concerto live unplugged di Pacifico, cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, compositore di colonne sonore nonché autore e collaboratore di importanti artisti come Gianna Nannini, Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Samuele Bersani, Zucchero, Giorgia e molti altri; accompagnato da Antonio Loffredi, presenta in versione acustica un best of dei brani del suo repertorio.