Convegno “Lo sguardo dell’altro. Fascismo e colonialismo visti dagli aggrediti, ieri e oggi”

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Il convegno internazionale “Lo sguardo dell’altro. Fascismo e colonialismo visti dagli aggrediti, ieri e oggi sabato 15 ottobre (9,30–13,00; 15,00–18,30) nel salone comunale in piazza Saffi a cura di Gianfranco Miro Gori e Alessandro Pollio Salimbeni.

L’idea del convegno nasce da una data: il 28 ottobre. Il 28 ottobre 1944 è il giorno della liberazione di Predappio dai nazifascisti. Il 28 ottobre 1922 è anche – forse non a caso – il nefasto anniversario, quest’anno centenario, della marcia su Roma. Il solito 28 ottobre però è pure un altro anniversario. È il giorno scelto dai fascisti nel 1940 per “spezzare le reni alla Grecia”, evocando la marcia su Roma. La Grecia all’epoca contava 7.200.000 abitanti ed ebbe 20.000 militari e 280.000 civili uccisi, L’aggressione alla Grecia avvenne dopo la “pugnalata alla schiena” inferta alla Francia, invasa il 12 giugno quando ormai era stata travolta dall’attacco tedesco. L’anno successivo l’Italia fascista invase la Jugoslavia che contava 15.400.000 abitanti ed ebbe 300.000 militari 900.000 civili uccisi.

Da questo intreccio è sorta l’idea di invitare i rappresentanti dei paesi aggrediti: Grecia, Slovenia, Croazia, Francia – dove combatterono a fianco dei partigiani locali, molti italiani -, che ci dovrebbero raccontare, eludendo qualsiasi ipotesi italo-centrica, un particolare momento della loro storia, che è tutt’uno con la nostra, ma dal loro punto di vista. Ovvero esercitare lo sguardo dell’altro o degli altri coi suoi riflessi sul presente.

Nel 1941 i fascisti invasero anche, al seguito dei tedeschi, l’Urss. Già l’Italia fascista era pesantemente intervenuta contro la Repubblica nella guerra civile spagnola e aveva aggredito l’Etiopia e represso con estrema ferocia la Resistenza indigena in Libia.
Partendo dalla gravità dell’aggressione, l’Urss, la Spagna, l’Etiopia e la Libia non potevano essere dimenticate. Quindi, pur coscienti che i fascisti hanno compiuto altre feroci “imprese”, pensiamo che ai primi quattro paesi indicati debbano aggiungersene altri quattro: Urss, Spagna, Etiopia e Libia. Né potevano essere dimenticate l’Eritrea e la Somalia che come la già citata Libia erano il frutto del colonialismo italiano precedente. Perché, sia detto a scanso di equivoci, il razzismo fascista ha origine nell’Africa orientale ben prima delle famigerate leggi razziali. Lo stesso Mussolini lo rivendico nel discorso di Trieste (1938), nel quale affermò proprio questo.

Per concludere nel centenario della Marcia su Roma, non uno sguardo italocentrico, ma quello degli altri. Delle vittime del fascismo. Al corteo del 28 ottobre a Predappio per festeggiarne la liberazione nel 1944 ed un altro incontro. Al proposito, nondimeno, viste le recenti polemiche sul mancato patrocinio del sindaco di Predappio alla manifestazione, il presidente dell’Anpi di Forlì-Cesena Gianfranco Miro Gori dichiara: “Ci rammarica che il sindaco di Predappio non abbia concesso il patrocinio al nostro corteo. Crediamo che egli abbia sbagliato. Detto ciò, non intendiamo alimentare polemiche ulteriori e diamo appuntamento a tutti i democratici e gli antifascisti il 28 ottobre alle 14.30 a Predappio per la festa di ‘Predappio libera’”.

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