“Nel corso di questi mesi siamo intervenuti svariate volte in Consiglio Comunale e sulla stampa per sollecitare il Comune di Forlì a fare la propria parte, al pari di altre istituzioni, per aiutare le tante famiglie e imprese che arrancano sotto il peso della crisi energetica e del caro bollette. Lo abbiamo fatto perché pensiamo che di fronte a un’emergenza globale tanto grave, tutte le istituzioni, da quelle sovranazionali a quelle più prossime al cittadino, non possano esimersi dal fare la propria parte, ognuna in rapporto alle proprie competenze e alle risorse disponibili” sono le parole di Federico Morgagni consigliere comunale di Forlì e Co.
“Nello specifico il Comune di Forlì, che ha ricevuto in eredità dalle precedenti Amministrazioni una florida situazione di bilancio, e che nell’ultimo biennio ha goduto di abbondanti introiti dovuti ai sovradividendi di Hera, deve destinare, secondo noi, almeno parte di queste risorse per aiutare le famiglie e sostenere le imprese nella transizione verso forme pulite e più economiche di energia. Ci è stato sempre risposto di no, con la motivazione che il Comune ha già i suoi problemi a sostenere i propri costi di aumento bollette. Ma oggi ci troviamo di fronte ad una previsione di spesa per le luminarie natalizie di circa 400.000 euro. È evidente a chiunque che siamo di fronte a un problema morale e politico” insiste il consigliere di minoranza.
“Nessuno sostiene che il Comune non debba investire delle risorse per gli allestimenti natalizi, ma è evidente che ci deve essere una misura, soprattutto in momenti nei quali le Istituzioni stanno dicendo ai cittadini che nel prossimo inverno dovranno stare al freddo. Allo stesso modo risulta incomprensibile come possa il Comune invocare l’aiuto dello Stato per pagare le proprie bollette, e al contempo non sentirsi in imbarazzo ad investire centinaia di migliaia di euro negli allestimenti natalizi. Il Sindaco Zattini è forse l’unico a pensare che i forlivesi preferiscano che i soldi pubblici siano spesi in un eccesso di sfarzo, utile soprattutto per compiacere la visibilità degli amministratori, piuttosto che avere sì un Natale, ma un Natale più sobrio, dove ad unire sia la condivisione e l’aiuto verso chi più ha bisogno in questa fase difficile” conclude Morgagni.