“Questa Amministrazione ha completamente perso di vista le priorità della città e dei cittadini: invece di impiegare i fondi delle casse comunali per operazioni di facciata da centinaia di migliaia di euro, dalle luminarie natalizie allo spostamento della pensilina di piazza Saffi, si dovrebbe occupare di questioni di sostanza in un momento emergenziale in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese per pagare le bollette, come stanno facendo molti altri Comuni”. Così il Gruppo consiliare del Partito Democratico del Comune di Forlì, alla luce delle decisioni dell’amministrazione comunale in vista delle festività natalizie.
“Apprendiamo che l’assessore Cintorino ha annunciato, con un certo compiacimento, la riduzione di 200 mila euro per l’allestimento degli addobbi natalizi per i quali verranno spesi “solo” 365 mila euro in videomapping, luci e pista di pattinaggio. Certo, una cifra inferiore rispetto ai ben 550 mila euro spesi lo scorso anno (ricordiamo che il Comune ha messo a budget oltre 1,5 milioni di euro tra il 2021 e il 2025 per le luci natalizie), ma a dir poco spropositata e antistorica in questo momento drammatico, quando molte altre amministrazioni in tutt’Italia hanno deciso, con saggezza, di risparmiare in modo importante sui costi del Natale a favore di interventi in aiuto alle famiglie alle prese con il caro bollette” insistono i Dem.
“Se il Comune vuole investire risorse per accendere le luci, lo faccia per aiutare i commercianti a riaccendere le luci delle vetrine dei tanti negozi chiusi in centro storico – affermano – dove ormai non si contano più le saracinesche abbassate, come in via delle Torri, un tempo via dello shopping”. Altro punto dolente, la riqualificazione di piazza Saffi.
“L’assessore Cicognani, con dichiarazioni roboanti, preannuncia lo spostamento della pensilina di piazza Saffi entro la fine dell’anno. Ci chiediamo e gli chiediamo se anche questa sia una priorità, dal momento che, anche in questo caso, i costi per la rimozione si aggirano su centinaia di migliaia di Euro. Senza considerare che dovrebbe essere ricollocata in zona Campus, dove non se ne vede la necessità e dove andrà a ostruire la visuale di un edificio di pregio, frutto di un concorso internazionale, come è appunto il Campus forlivese”.
“In questo momento emergenziale le necessità e i problemi cui dare risposta sono ben altri – concludono – compresi quelli dei gestori degli impianti sportivi che devono affrontare costi esorbitanti per il caro energia con limitazioni pesanti per l’utenza, il caso della piscina è uno di questi. Se è vero che la risposta deve arrivare dal Governo, è altrettanto vero che in una economia di scala e con scelte oculate, il Comune può e deve fare la sua parte”.