Visita di una delegazione bosniaca a Meldola e Irst

delegazione bosniaca Irst

Primi passi per l’accordo di collaborazione in campo oncologico tra la Meldola, Croce Verde Bidente, Irst “Dino Amadori” Irccs e le realtà ospedaliere di Donji Vakuf e Travnik, città della Federazione di Bosnia ed Erzegovina. Grazie al supporto di Croce Verde Bidente, da sabato 1 ottobre a mercoledì 5 ottobre, infatti, una delegazione mista, composta dal sindaco di Donji Vakuf, Huso Sušić, e dall’assessore Sead Cerić, insieme ad una qualificata rappresentanza di sanitari bosniaci, ha fatto visita a Meldola e Irst per incontri istituzionali e per un’intensa due-giorni di formazione specialistica.

Promosso nel luglio scorso in occasione della visita di una delegazione meldolese nella capitale Sarajevo e Donji Vakuf, il progetto è nato per promuovere il supporto da parte di Irst nella crescita professionale in campo onco-ematologico di personale medico, infermieristico e tecnico-farmaceutico bosniaco. Un percorso di perfezionamento e specializzazione da subito sostenuto dall’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza, che arricchisce di un nuovo importante capitolo la già ricca storia d’amicizia con quei territori della Bosnia centrale, in particolare con Donji Vakuf, città gemella di Meldola dal 2005.

Doppio il programma – istituzionale e formativo – seguito della delegazione bosniaca. Domenica mattina 2 ottobre è stata dedicata al saluto di benvenuto nella sala consigliare da parte dell’Amministrazione di Meldola e alla commemorazione dei sindaci Corrado Ghetti e Loris Venturi, che hanno dato un contributo fondamentale per la creazione del rapporto di cooperazione e gemellaggio tra Meldola e Donij Vakuf, e che hanno fatto tanto per realizzare concretamente i principi e valori della pace, della solidarietà internazionale e dell’aiuto reciproco.

Nel tardo pomeriggio, accompagnati dal sindaco Roberto Cavallucci, dal presidente della Croce Verde Bidente, Romano Paglia, e dal presidente della Protezione Civile di Meldola, Gabriele Buono, il gruppo ha potuto visitare Irst. Accolto dai saluti via video del presidente Irst, Renato Balduzzi, e dell’Ambasciatore d’Italia, Marco di Ruzza, il gruppo è stato accompagnato dal direttore generale, Giorgio Martelli, a visitare alcune delle facilities d’Istituto tra cui radioterapia, laboratorio di bioscienze, stanze di somministrazione chemioterapici.

Salutati gli amministratori di Donji Vakuf, le giornate di lunedì e martedì sono state focalizzate sulle attività formative degli operatori sanitari: Samra Leko-Hadzalić medico oncologo e vice-direttrice Ospedale di Travnik, Eldar Hamzić medico Ospedale di Travnik, Mersiha Alijagić medico, Ospedale di Travnik, Željka Matković coordinatrice infermieristica e tecnica, Ospedale di Travnik, Hamdija Mlinarević medico ginecologo e direttore del Centro sanitario di Donji Vakuf. Medici, farmacisti, tecnici e infermieri Irst si sono alternati per affrontare – grazie anche al supporto linguistico della traduttrice Naida Mlinarević – le basi fisiopatologiche della terapia e la gestione del paziente, sia in ambito oncologico sia ematologico. Per Irst, in particolare, hanno tenuto le lezioni frontali le Carla Masini direttrice farmacia, Sandra Montalti direttrice infermieristica e tecnica, l’oncologo Francesco de Rosa e gli ematologi Francesco Malaspina e Giorgia Micucci, Lidia Pisotti infermiera e Matteo Tontini coordinatore dei tecnici della Farmacia.

Oggetto di approfondimento è stato il percorso del farmaco chemioterapico, dal suo corretto e sicuro allestimento con visita ai laboratori fino alla modalità di somministrazione attraverso cateteri venosi. Un’esperienza particolarmente intensa, molto apprezzata dagli ospiti, cui Irst intende dar seguito non solo ripetendo sessioni formative specifiche ma puntando a definire modalità che consentano a professionisti Irst di recarsi in missione in Bosnia. È stata, inoltre, data disponibilità da parte della Direzione Scientifica Irst di sviluppare attività di ricerca congiunte e garantire iniziative di formazione a distanza per i colleghi bosniaci in modalità telematica. Iniziative che potrebbero rivelarsi particolarmente preziose alla luce dell’imminente realizzazione di un dipartimento di oncologia all’interno dell’ospedale cantonale per malattie polmonari di Travnik.

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