Antica Trattoria Al Gallo 1909
Via Maggiore 87 Ravenna
Giorno di chiusura: domenica sera, lunedì e martedì.
Orario di esercizio: il resto della settimana aperto pranzo e cena.
Chiusura per ferie: Natale sino all’Epifania; idem per Pasqua; infine dieci giorni chiuso nel mese di agosto.
Locale climatizzato e con sale all’aperto.
Come arrivare, itinerario consigliato: arrivati a Ravenna, conviene uscire dalla tangenziale sulla Via Faentina, prosegui verso il centro, Via Maggiore, lo troverai a sinistra.
Antica Trattoria Al Gallo 1909. Ferdinando Turicchia è il titolare che rappresenta esattamente il contrario della massa che cerca visibilità (a tutti i costi). Il palazzo del Gallo è imponente, una enorme “Casa Cantoniera” per via del colore rossastro che ricorda quegli edifici. Lo stabile del locale è sorto grazie al bisnonno Giuseppe, nell’incredibile 1866 (il ristorante è del 1909) come molti locali dell’epoca serviva a rifocillare i cavalli, insomma una stalla con annessa mangiatoia ma per gli umani: analogie come Amilcare ad Agugliaro Veneto, La Sosta a Bologna (tutti da noi recensiti, Ndr), locali sulla strada, ai tempi carri trainati dai buoi, sostituiti oggi dalle familiari automobili, e siamo qua. Il bombardamento del 25 agosto 1944 distrusse la Locanda e lo Stallatico, la casa di famiglia ed il ristorante furono risparmiati; lo stabile è da visitare ed è bellissimo, stile Liberty, quadri ed arredo molto fine, trionfa il colore marrone scuro del legno lucidato a specchio. Oggi siamo alla quarta generazione col figlio Umberto: nel 2010 è entrato nella ambita Associazione Locali Storici d’Italia.
La cucina dell’Antica Trattoria Al Gallo 1909 è quella classica romagnola, di altissimo livello: scelta maniacale sulle materie prime, savoir-faire da manuale, cucina sopraffina, scrupolosità delle ricette. Confronto con i nostri segnalatori che sono inequivocabilmente fermi sul massimo dei voti, giacchè noi diamo pure i voti ai piatti.
Gli assaggi, molteplici: Vellutata di patate carote e tartufo, da impazzire; in alternativa bignè con formaggio fuso e tartufo. Crespella di branzino e salsa rosa; Insalata di alici marinate con cipolla rossa ciliegini e rucola (trionfa la cipolla rossa che 40 ani fa conobbi al Lurido a Rimini).
Cappelletti romagnoli al ragù, compenso classico e ragù canonico manzo/maiale, esecuzione perfetta con sfoglia grossa e ruvida, gialla, bella, buonissimi, pure al dente quanto basta (voto 9,5; al ragù 10); seppia con piselli e polenta, andare sulla sacra seppia vuol dire entrare sul difficile: la seppia era perfetta, ben cotta tenera, profumata, il sugo giusto ed i piselli dolci e morbidi, tutto ben cotto e ben amalgamato, a corollario di questa leccornia, una polenta favolosa a grana grossa: il voto che diamo è 10 e lode, di più non si poteva dare.
Sardoncini dell’Adriatico: parlare di questo pesce “povero” vuol dire aprire la porta all’Omega 3 di cui son ricchi: elementi antitumorali e di un sapore chiaro ed eccezionale, un piatto che fa onore a chi lo propone con coraggio (molti chef si destreggiano sul Pesce Azzurro e fan bene: piace e dà sapore): voto 10. Sulla seppia esiste anche la variante con funghi Porcini e Champignon, insomma largo alla golosità.
Insalata di Branzino al vapore con arance e finocchi: un classico quello dell’arancia su un piatto favoloso, massimo dei voti.
Sui secondi piatti, cito un classico: coniglio al tegame con salsa e funghi di bosco, massimo dei voti. Contorni di stagione ma i carciofi al tegame che ho personalmente assaggiato erano buonissimi.
Una occhiata alla tavola: tovagliato fine con doppia tovaglia, siamo al top, ma sulle posate eccoti servito con posateria lussuosa d’argento. I coperti sono solo 60, il numero giusto dei locali fini dove non troverai mai confusione ma ordine pace e relax.
Dimensione del locale: entrando avrai un lungo corridoio stile imperiale, una “piazza” si aprirà e avrai la prima saletta. Altre salette discrete ed appartate sul laterale;
Servizi igienici: i bagni li troverai al primo piano, vedrai salette con divani davvero invitanti; servizi igienici d’epoca ma funzionali, pulitissimi. Bene.
Target del locale $$$: medio/alto, secondo menù e, soprattutto, il bere.
Note sulla cucina, tipologia espressiva: alta cucina del territorio con belle divagazioni a tema.
Direzione, chef: Umberto Turicchia. Lo staff al completo: Giuseppe Turicchia; Umberto Turicchia; Ferdinando Turicchia; Eva ed Umberto, 4° generazione della famiglia Turicchia.
Descrizione Menù:
Antipasti: Vellutata patate carote e tartufo; Bignè al formaggio fuso e tartufo; Tortino carciofi funghi in salsa verde agli spinaci; purè di fava alle erbette; crespella di ricotta spinaci e salsa verde; vellutata di ceci con semi di sesamo e bocconcini al baccalà; crespella di branzino e salsa rosa; polpettine verdi di alici agli asparagi; Insalatina di alici marinate con cipolla rossa, ciliegini e rucola.
Primi piatti: Maccheroncini caserecci alle sarde (pasta e sarde, stupenda!); Spaghetti caserecci alla carbonara di pesce spada affumicato; Cappelletti al tartufo; Risotto parmigiana al tartufo; gnocchi di zucca saltati con rucola e tartufo; rigatoni al ragù di fegatini di coniglio e funghi; Maccheroncini erbe piccanti; Risotto carciofi speck; Cappelletti al ragù romagnolo.
Secondi piatti: A) di pesce: Sardoncini dell’adriatico; Seppia con funghi porcini champignon e polenta; Varianti sulla seppia; Insalata di branzino al vapore con arance e Finocchi; ecc. B) di terra: Uova al tartufo; Filetto di manzo al tartufo; Polenta dorata con gorgonzola funghi porcini e champignon e finferli; Coniglio al tegame con salsa e funghi di bosco; Polpette di manzo al pomodoro e piselli; Tagliata di manzo erbe aromatiche.
Contorni: di Stagione. Evidenzio: Carciofi al tegame; Asparagi olio e limone; Verdure lessate; Insalata con pompelmo rosa e pinoli.
Nel Cestino: Il “Cestino”, il contenitore del pane, detto volgarmente, è di prim’ordine: Grissini (voto 9); Focaccina (voto 8); Pane nero (voto 10); Pane comune (voto 8), tutto fatto a mano.
I dolci: mi baso sulla professionalità dei miei tre segnalatori: tutti al top.
La carta dei Vini; e dell’acqua? Acqua da 0,75 di alta qualità; ottima scelta di vini, per tutti gli intenditori.
– Olio sale aceto: al top.
Caffè; infiammabili: per infiammare persino i più esigenti.
Piatti consigliati: Cappelletti.
Miniere gastronomiche: Cucina Romagnola Doc.
Verdetto finale: La Location esterna 9; il locale 10 e lode. Servizio 8; voto globale sul menù da 8 a 10 e lode. Il conto 9.
“Sulla Porta”. Il locale vanta le Placche delle seguenti Guide:
4live.it
www.viaemiliaristoranti.it
Michelin; Referenze: Rotary; Lyons Club; Europa Yacht Club; Ravenna città delle donne; Club A1 Ravenna.
Puoi anche provare. Locali recensiti sul ns. giornale o consigliati:
Ravenna/Località san Michele, Boschetto (recensita); Cà de Ven in città, tradizion-popolare
Alexander (fuori città); Brigantino; Furfanti in città, pizza e cucina; Camì fuori città, a Savio, top chef.
In definitiva un posto che merita una sosta, cucina locale superlativa, relax assicurato. Non mancare se capiti sul ravennate.
Gigi Arpinati