Fantaturismo

marciapiedi a Gatteo Mare

Nei giorni scorsi sul sito web di promozione turistica visitgatteomare.it del Comune di Gatteo sono state pubblicizzate alcune idee per trascorrere il ponte di Ognissanti:
Il ponte di Ognissanti si avvicina. Quale occasione migliore per soggiornare a Gatteo Mare visitando i parchi tematici della Riviera che per l’occasione organizzano tante iniziative a misura di famiglia?”.

Di seguito una serie di iniziative di Mirabilandia, dell’Italia in Miniatura, dell’Acquario di Cattolica, di Oltremare Riccione ecc. Tutto perfetto e in linea con un auspicabile soggiorno nelle poche strutture recettive o in appartamento a Gatteo Mare anche fuori stagione. Visitando il sito web si hanno preziose informazioni utili a farsi un’idea dell’offerta turistica di “Lilliput Mare” anche se può capitare di scivolare nella fantascienza. Durante l’estate gli eventi organizzati dal Comune di Gatteo, l’animazione in spiaggia e non solo della “Gatteo Mare Summer Village”, i concerti in piazza della Libertà e quelli al Pala G, le gare ciclistiche, insomma tutto il panorama dell’offerta ai turisti in materia di intrattenimento è certamente ottimo.

Ma sul sito la lista delle cose assolutamente da non perdere durante il soggiorno a Gatteo Mare ci regala lo spunto per una riflessione ed una risata. Il testo promozionale recita: “Scopri le tappe da non perdere durante la tua visita a Gatteo Mare. Puoi scoprire il paese a piedi o in bicicletta lungo le numerose piste ciclopedonali e in estate anche a bordo di un simpatico trenino su ruote.” Al di là della lista colpisce la dicitura “le numerose piste ciclopedonali” che di fatto sono “fantaturismo”.

La realtà è che Gatteo Mare non è ma stato concepito dal punto di vista politico amministrativo come un paese a misura di bici, non sono quasi mai state privilegiate le due ruote nonostante le dimensioni siano invece ideali per percorrerlo persino “a gattoni”. La ciclabile larga un metro o poco più del lungomare è un’opera pubblica penosa fin dalla sua ormai lontana realizzazione, ma mai corretta in seguito. Mai. Il fatto che poi sia pure promiscua, quindi occupabile dai pedoni la rende pure un’opera di facciata. Non bastasse è pure occupata perennemente dalle auto in sosta ma queste purtroppo sono considerazioni vecchie di anni e mai affrontate da nessuno.

Il sentiero di un chilometro che dalla foce risale il fiume storico potrebbe proseguire e diventare una vera ciclabile del Rubicone, fino almeno ai confini con Savignano (che scendendo verso il mare ne sta realizzando una parte). Ad oggi la ciclabile del Rubicone resta un’utopia, eppure le ciclabili fluviali della costa romagnola sono presenti da anni ovunque: Marecchia, Conca, Savio, Uso, Bevano. Il fatto poi che Gatteo Mare sia una località che soprattutto in bassa stagione lavora con il cicloturismo, per lo più straniero, è un aggravante.

Il recente allungamento ciclopedonale del torrente Pisciatello che da Cesena arriva al mare dimostra che altrove c’è una sensibilità maggiore della mobilità sostenibile. Lo so, sono opere che richiedono molti soldi ma la politica è lì per fare delle scelte su dove investire le poche risorse disponibili. Due milioni di euro in ciclabili o in un parcheggio multipiano è una scelta legittima ma politica. Ma torniamo a Gatteo Mare. La mancanza di una ciclabile sulla strada principale e più trafficata come il Viale delle Nazioni, strada condivisa con il Comune di Cesenatico, è un ulteriore dimostrazione della poca sensibilità strategico politica per le due ruote.

Capitolo pedoni. Neppure loro se la passano benissimo… tolta la pedonalizzazione serale, scelta del passato di grande lungimiranza, i marciapiedi hanno sempre avuto poca considerazione. O rifatti male con pavimentazioni “marziane” o materializzati attraverso un maquillage dell’asfalto dipingendo di blu una striscia di un metro o poco più a lato delle strade cittadine, spesso in concomitanza di grandi pini marittimi, rendendo ancor più stretta la camminata. E questo per non togliere spazio alla carreggiata delle auto. Una chiara scelta politica che negli anni è stata trasversale e al contempo legittima perché supportata dal consenso di molti cittadini.

Ridurre lo spazio occupato dai parcheggi a pagamento o la carreggiata in favore di marciapiedi o di piste ciclabile è una scelta politica divisiva e per questo motivo, quell’attuata fino ad oggi non è” né carne né pesce”. Basta pensare che far sostare fuori dalla località lillipuziana i pullman dei turisti è per molti un attentato all’economia balneare. La mancata limitazione dell’entrata degli automezzi dei fornitori per alberghi, stabilimenti balneari e bar quando magari i turisti sono tutti in spiaggia, dimostra poca lungimiranza nel preservare pedoni e ciclisti, nonostante in estate con questi marciapiedi, camminino tutti in mezzo alla strada. Aggiungendo poi l’eventuale ed intelligente conversione di molte strisce blu in sosta per carico e scarico, si decongestionerebbe in alcuni orari della mattina la caotica mobilita di “Lilliput Mare”. Ma questa è fantapolitica. Nel frattempo accontentiamoci quindi del “fantaturismo” mentre località balneari concorrenti stravolgono i loro lungomari pedonalizzandoli interamente e migliorando la loro offerta turistica.

Giorgio Venturi

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