Finanziato lo studio Irst sugli approcci innovativi per la cura dei sarcomi e melanoma

alessandro de vita

Irst Dino Amadori conferma l’altissimo valore delle proprie attività di ricerca nell’ambito dei tumori rari, in particolare sui sarcomi dei tessuti molli e melanoma. Tra i progetti di ricerca finalizzata, categoria Giovani Ricercatori (professionisti under 40) che annualmente il Ministero della Salute seleziona tra quelli meritevoli di sostegno economico, figura, infatti, Pegaso (acronimo di Nanotechnology-based Platforms for the improvEment of therapeutic strateGies in soft tissue sArcoma and melanoma leSiOns): studio coordinato da Irst che mira, nel prossimo triennio, a definire un approccio di cura innovativo per il trattamento delle metastasi derivate da queste due tipologie di tumore basato sull’utilizzo di piattaforme nanotecnologiche, dispositivi medici e sistemi di somministrazione dei farmaci attraverso nanoparticelle.

Principal investigator del progetto è Alessandro De Vita (nella foto), farmacista ricercatore del Settore di Osteoncologia del Laboratorio di Bioscienze (coordinatrice facente funzioni della Unit,  Chiara Liverani), affiancato da Jenny Bulgarelli (biotecnologa referente della piattaforma di Immunomonitoraggio clinico e sperimentale della SC di Oncologia clinica e sperimentale Immunoterapia, Tumori Rari e Centro Risorse Biologiche diretta come facente funzioni da Laura Ridolfi) mentre enti partner sono il Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Università di Bologna (referenti Damiano Genovese e Maria Letizia Focarete) e Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli – IOR (Giorgio Frega e Toni Ibrahim). Il Ministero della Salute ha riconosciuto al progetto un finanziamento complessivo di 450.000 euro.

Il 40% dei pazienti con sarcoma dei tessuti molli e melanoma svilupperà metastasi con impatti negativi sia sul quadro clinico sia sulla qualità di vita della persona. Oggi, a fronte di una bassa tollerabilità, i trattamenti standard non sono efficaci nel contenimento della diffusione della malattia. La ricerca degli ultimi anni ha, però, consentito di sviluppare strategie terapeutiche davvero promettenti, come quelle immunoterapiche con vaccini con cellule dendritiche autologhe, i cui margini di miglioramento sono ampissimi. Le grandissime competenze sviluppate dalle nostre ricercatrici e ricercatori nel campo delle nanotecnologie ci permetterà di dare una spinta ulteriore a queste cure così da raggiungere sempre più alti indici di cronicizzazione se non di guarigione” spiega Giovanni Martinelli, direttore scientifico Irst Irccs.

‘Pegaso’ si pone l’obiettivo di indagare questa frontiera approfondendo l’attività di una forma farmaceutica sviluppata dai ricercatori Irst in 10 anni di studi congiunti con istituzioni leader nel campo della nanomedicina come il Methodist Hospital Research Institute di Houston (USA). Primo passo sarà, quindi, analizzare il ruolo e validare l’efficacia di questo nanofarmaco brevettato anche per il trattamento di sarcomi e melanomi. Una delle ipotesi cui i ricercatori intendono, poi, dare risposta è che abbinare nanofarmaci con vescicole di rilascio dell’RNA tumorale possa rendere più efficace il vaccino ripristinando così il sistema immunitario del paziente aiutandolo a contrastare la malattia. Un approccio di medicina personalizzata, capace di integrare più discipline, tra cui biologia, chimica, ingegneria e farmacologia.

I sarcomi dei tessuti molli sono tumori rari e particolarmente eterogenei (ad oggi ne sono stati descritti almeno 80 sottotipi). Nell’adulto le cellule maligne si formano nei tessuti molli (come muscoli, tessuti connettivi, vasi sanguigni o linfatici, nervi, legamenti e tessuto adiposo) e possono, quindi, trovarsi in tutti i distretti corporei. In Italia, considerando tutti i sarcomi dei tessuti molli, si registrano circa 5 casi ogni 100.000 persone pari a 3.500 nuove diagnosi all’anno. Altro tumore eterogeneo è il melanoma, una forma molto pericolosa di cancro che colpisce molto spesso la pelle e meno di frequente l’occhio o le pareti del naso, bocca e genitali. Il melanoma è il meno comune ma il più serio tumore della pelle, dato che rappresenta solo il 4% delle neoplasie della pelle ma è responsabile del 79% dei decessi per tali tumori.

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