Da ieri e fino a domani, la delegazione dell’Assemblea legislativa composta da Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia), dal Presidente della I Commissione assembleare Bilancio, affari generali e istituzionali Massimiliano Pompignoli (Lega), dalla Presidente della Commissione Politiche economiche Manuela Rontini (Pd) e dalla consigliera coordinatrice dei lavori assembleari sul Pnrr Valentina Castaldini (Forza Italia), si confronterà con le istituzioni europee su ambiti specifici come digitale e sussidiarietà, Pnrr e politiche di coesione, crisi energetica, ambiente e agrifood.
Le parole di Massimiliano Pompignoli, Presidente della I Commissione “Bilancio, affari generali e istituzionali” e Vicepresidente del Coordinamento Pnrr dell’Assemblea legislativa regionale: “questa missione non solo mi riempie di orgoglio ma rappresenta un momento importante di interlocuzione con le autorità europee alla luce della più recente crisi energetica e delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Il Pnrr, come sappiamo, è figlio della pandemia ed è nato per rispondere alla necessità impellente di programmare e finanziare la ripartenza. Oggi però la situazione internazionale è mutata. Questo ci impone di essere più flessibili e attenti alla natura stessa del Pnrr, ragionando anche su nuove forme di utilizzo di questo strumento e su un eventuale aumento di fondi per determinate voci. La costituzione del Coordinamento regionale sul Pnrr nasce proprio da questa esigenza. L’obiettivo è prima di tutto quello di creare un punto di raccordo e sostegno al lavoro dei nostri comuni, che come è noto sono chiamati ad uno sforzo straordinario ed hanno bisogno delle Istituzioni per far sì che questa irripetibile occasione non venga sprecata”.
Secondo la mappatura dei contributi Pnrr, la Regione Emilia Romagna ha ottenuto circa 5 miliardi di euro, pari quasi a 1.200 euro pro capite. Tra le provincie, quella che ha ottenuto più fondi è quella di Bologna, con il 25% del totale. Seguono poi Modena e Ferrara (10% circa ciascuna), Ravenna (8%), Parma e Reggio (5% ciascuna), infine Forlì–Cesena, Piacenza e Rimini (5% ciascuna).
“La mappatura serve a capire chi è in vantaggio, chi in svantaggio e chi è in corsa. È chiaro che comuni di grandi dimensioni come Bologna possono forse farcela da soli, mentre realtà più piccole con carenza di personale tecnico si trovano a dover rispondere in tempi rapidissimi a bandi complicati. È inoltre difficile rispettare le tempistiche di realizzazione degli interventi per la difficoltà di reperire le materie prime, i cui costi devono essere spesso rivisti al rialzo. È questo uno dei punti cruciali di tutta la partita del Pnrr che rischia di creare un vero e proprio cono di bottiglia con l’avvio delle procedure di gara.”