Dopo la polemica sul Natale si riaccende a Forlì anche quella sul taglio degli alberi. A lanciare “l’accusa” Alessandro Ronchi di Europa Verde Forlì-Cesena. «Questa mattina, per celebrare degnamente la Festa degli alberi, che secondo tradizione si celebra il 21, le seghe si stanno abbattendo su altri pini in viale Roma. Anno dopo anno, abbattimento dopo abbattimento, rotonda dopo rotonda, innesto di supermercato dopo innesto, la straordinaria bellezza del tratto di via Emilia che congiunge il Ronco con Piazzale della Vittoria viene impoverita, e oltraggiata. E in questo caso non si tratta solo di abbattimento di alberature: si tratta di piante che come dimostrano le foto pubblicate in occasione della festa della liberazione di Forlì, hanno visto passare nel 1944 le truppe alleate, e quindi di alberature che hanno, come la strada, una grande valenza storica».
«Si tratta quindi della perdita, pezzo dopo pezzo, della identità e della memoria storica della città. Per non parlare dello sfregio che si fa alla bellezza del viale di accesso alla città. Dopo i tagli restano i vuoti e, come ovunque, gli alberi non vengono rimpiazzati, i filari si diradano, forse si aspetta che arrivi il momento di mettere in esecuzione quello che prevede quell’articolo del regolamento che consente l’abbattimento totale degli alberi di un viale quando le fallanze superano il 50% degli alberi. C’è poi il problema della trasparenza che in materia ambientale dovrebbe essere massima: non vengono più da tempo posti gli avvisi sulle piante da abbattere e i cittadini possono solo prendere atto del fatto compiuto, senza poter accedere preventivamente ad informazioni che normali principi di democrazia dovrebbero rendere accessibili a tutti. Infine vorremmo che venisse evitato lo sfregio costituito dalle scritte che a colpo di motosega vengono fatte sui ceppi, come lo scalpo di un nemico ucciso» conclude Ronchi.