Mattinata dai toni intensi, giovedì 1° dicembre 2022, per i ragazzi dell’ITT “Marconi”, pienamente coinvolti dall’affabulazione studiata e al tempo stesso ironica e spontanea del Rabbino della Comunità di Ferrara e di Forlì Luciano Meir Caro. Il tema scelto per una conversazione di assoluta attualità era di quelli non semplici: scoprire quale differenza ci sia tra la Shoah e gli eccidi perpetrati nella guerra tra Russia e Ucraina.
Sei classi, per un totale di oltre 120 alunni, hanno occupato gli scranni dell’aula magna per circa un’ora e mezzo con grande attenzione e con un’evidente partecipazione emotiva. Luciano Meir Caro ha raccontato in prima persona la sua storia personale, molto simile a quella di tantissimi ebrei perseguitati dal fascismo e dal nazismo. Costretto a lasciare la natia Torino in seguito all’entrata in vigore delle leggi razziali (siamo nell’autunno del 1938), segue i genitori che cercano un luogo in cui poter almeno attenuare il pesante fardello delle vessazioni.
Il ricordo di quegli anni, almeno fino al 1943, è, così, quasi giocoso e divertito per Luciano Meir Caro, soprattutto perché, essendo ebreo, egli non poteva frequentare la scuola. Ma da quando la famiglia viene avvertita da un amico del padre che presto sarebbero stati tutti arrestati, cominciano le sofferenze vere: la madre con i figli ritorna a Torino, mentre il coniuge è costretto a rimanere lontano da casa per poter lavorare e sostenere i congiunti. La tragedia, però, incombe: il padre di Caro viene infatti arrestato e deportato ad Auschwitz, dove morirà nelle camere a gas per poi essere bruciato nei forni crematori.
Arrivati a questo punto, il rabbino è entrato nello specifico della sua trattazione: la Shoah, a suo avviso, è un unicum perché è stata pianificata da chi l’ha ideata e voluta per sterminare l’intero popolo ebraico. Il Rabbino, in proposito, ha citato la conferenza di Wannsee (20 gennaio 1942), nel corso della quale furono stabilite le modalità più efficienti e più economiche per attuare la soluzione finale. Gli eccidi odierni, non solo quelli avvenuti in Ucraina ma anche quelli dimenticati o poco menzionati, come, ad esempio, le persecuzioni dei cristiani in Sudan, non hanno queste caratteristiche. Sono ugualmente feroci e brutali ma non rispondono alle medesime esigenze.
Luciano Meir Caro ha infine promesso, in conclusione dell’incontro, di ritornare presto al “Marconi” per affrontare nuove tematiche e per realizzare altri confronti. Un appuntamento da segnare fin da ora in agenda, visto l’alto gradimento ottenuto presso una platea studentesca di rado così attenta e partecipe come avvenuto per questo evento.