Nessun passo indietro nemmeno da parte dell’Assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, sollecitato questa mattina in assemblea legislativa sulla soppressione dell’automedica Mike 42 dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli.
“Mi sarei aspettato più coraggio da parte dell’Assessore Donini in risposta alla mia interrogazione e meno giri di parole. Qui stiamo parlando di una riorganizzazione dei servizi di soccorso pre-ospedalieri decisa in camera caritatis da un tecnico nominato dal PD, che ha dimostrato un’assoluta mancanza di rispetto per i nostri cittadini e ancor meno sensibilità per tutti i sindaci del comprensorio forlivese che hanno legittimamente protestato per una decisione presa alle loro spalle e mai concordata. Ma c’è di più. È evidente che la soppressione improvvisa di un presidio medico concreto, efficace ed efficiente, è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va rivisto, figlio di scelte politiche regionali sbagliate, di un approccio basato sui numeri e mai sulle persone, di bilanci in bilico e di tagli lineari alla sanità pubblica romagnola che non sono certamente di oggi, ma di 10,20 anni fa….insomma, è nella gestazione del problema che va ricercata la sua vera causa. Ognuno di noi ricorda da dove nasce l’Ausl di Romagna e quel buco milionario (58 milioni) dell’Ausl di Forlì, che emerse nel 2009 e che poi fu ripianato dai noi forlivesi con un piano di rientro a suon di razionalizzazioni e taglio dei servizi”.
“C’è qualcosa nella gestione della nostra Ausl e in quella delle sue risorse umane che si è ingessato, arrugginito, provocando situazioni come questa, che vanno oltre la concreta disponibilità di medici e professionisti, a cui rivolgiamo il nostro infinito grazie. È qui – conclude il leghista – che va ricercato e analizzato il vero problema della sanità romagnola. Non in quei capri espiatori che la sinistra cerca di individuare perdendo di vista il senso di questa battaglia che ha unito sindaci e amministratori locali di ogni colore identità politica”.
“Approvata la mozione che impegna il nostro sindaco a portare avanti l’istanza urgente per il ripristino del servizio dell’auto medica Mike 42 soppressa dal 1 gennaio di stanza a Meldola. L’auto medicalizzata serviva tutto il comprensorio della vallata del bidente da Meldola a Santa Sofia con una media di 200 interventi l’anno. Sappiamo l’importanza del servizio di un’auto medica in contesti di interventi di estrema urgenza soprattutto quando l’esito dell’intervento dipende dalla tempestività del soccorso. Oggi possiamo dire che grazie alla scellerata scelta di eliminare il servizio tutto il comprensorio forlivese è servito da un’unica auto medica che deve coprire un territorio di 1.100 km quadrati discriminando non solo chi vive nelle comunità montane ma gli stessi cittadini forlivesi che in caso di intervento dell’auto medica nella vallata bidentina sarebbe scoperto dal servizio tutto il capoluogo di provincia. Cesena possiede 3 auto mediche, Ravenna 2, Rimini 3 pur avendo un comprensorio collinare meno vasto e popolato rispetto al nostro. Perché una così netta differenza tra i territori della stessa Romagna? Chi spiega al familiare di un cittadino del comprensorio forlivese che purtroppo i soccorsi sono arrivati in ritardo perché c’è solo un’auto medica a disposizione? Non basta essere i cugini poveri della Regione in materia di contributi alle Asl ma addirittura penalizzati rispetto agli altri capoluoghi romagnoli nei servizi di primo intervento e pubblica assistenza. Noi non ci stiamo porteremo avanti questa battaglia affinché venga ridistribuito in modo equo ed omogeneo un servizio che interessa tutti i cittadini del comprensorio forlivese. Grazie ai consigliere Marchi, Brunelli e Bagnara per il voto favorevole, astenuti con motivazioni raffazzonate e incomprensibili Forlí & Co e Partito Democratico” conclude il Gruppo Consiliare della Lega di Forlì.