Il terzo report sugli adolescenti emiliano-romagnoli “Tra presente e futuro. Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2022”, che ha coinvolto oltre 15.000 studenti emiliano-romagnoli tra gli 11 e i 19 anni, di cui rispettivamente 2.870 pari al 19,1% nella Provincia di Bologna e 1.539 pari al 10,2% nella Provincia di Reggio Emilia, è stato presentato in una Commissione congiunta Scuola, Sanità e Parità. I dati, illustrati dall’assessore al Welfare Igor Taruffi, secondo i presidenti delle Commissioni assembleari Francesca Marchetti, Ottavia Soncini e Federico Amico: “offrono una fotografia reale e concreta che dà voce agli adolescenti e che ci invita a riflettere su quelli che sono campanelli d’allarme a cui dare risposte rafforzando le nostre politiche giovanili ed educative”.
Tra i dati più rilevanti il 77,4% degli intervistati indica l’ansia associata alla scuola, seguita dall’insicurezza (48,9%) e dalla tristezza (33,3%). Il 68,2% degli adolescenti ritiene che lo stress influisce sulla loro salute, mentre il 27,2% dei giovani richiede un supporto psicologico a causa di questo disagio. Nonostante più della metà dei ragazzi trascorra oltre 4 ore al giorno davanti ad uno schermo, il 45% degli intervistati pratica sport per più di 4 ore alla settimana, rimane invece la preoccupazione per il 26% di giovani che non pratica alcuna attività sportiva.
“In questi anni i nostri ragazzi e ragazze hanno dovuto affrontare sfide complesse, dalle quali si sono acuite difficoltà già esistenti e sono emersi anche nuovi bisogni – spiegano –. Questo momento di confronto tra le nostre Commissioni è fortemente voluto, perché conferma la necessità di lavorare insieme anche al supporto della Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dell’Ufficio scolastico regionale e dei territori per rispondere ai giovani che chiedono aiuto e che vogliono essere ascoltati, offrendo loro strumenti utili per supportarli nel loro percorso di vita, che va riconosciuto, valorizzato e sostenuto attraverso una nuova alleanza educativa e di comunità per affrontare in modo trasversale i loro bisogni”.
Secondo Marchetti, Soncini e Amico (nella foto) è proprio da questa analisi che bisogna partire “per migliorare la qualità della vita dei nostri adolescenti e per evitare povertà educativa e ritiro sociale. Senza un’attenta mappatura di quanto ci circonda non possiamo attuare politiche adeguate ed è per questo che è un bene che questa indagine sia arrivata alla terza edizione e rappresenta un prezioso punto per migliorare la comunità emiliano-romagnola a partire dal rapporto con il mondo scolastico”.
In questo studio colpisce come i sentimenti negativi siano presenti in modo allarmante già fra i più piccoli e crescono con l’età. “La ricerca – concludono – invita pertanto gli operatori, gli insegnanti e gli adulti in generale a prendere atto che è urgente passare dalla conoscenza all’azione ed evidenzia diversi aspetti che possono essere trasformati in piste di lavoro possibili da tutti coloro che si occupano di nuove generazioni per una pianificazione di azioni e interventi, dentro e fuori la scuola, in un’ottica di sistema, dal contrasto alla povertà educativa al sostegno alla didattica, da politiche attive per il lavoro a nuovi stimoli e opportunità nel mondo sportivo. Ribadiamo e rilanciamo il nostro impegno per offrire alle ragazze e ai ragazzi emiliano-romagnoli migliori opportunità per costruire il loro futuro, ripartendo dalle esigenze che loro stessi ci indicano come prioritarie”.