Sanità pubblica. PD e Forlì&Co: «No a polemiche strumentali e a lezioni da parte della destra»

Roberto Cavallucci sindaco di Meldola e 118 medicalizzata

A seguito del dibattito che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di ieri in merito alla soppressione dell’automedica Mike 42, intervengono in una nota i consiglieri di PD e Forlì&Co: “Il dibattito consiliare di ieri è stata l’ennesima occasione persa a causa della strumentalizzazione dell’argomento posta in essere dalla destra. Di certo non possiamo accettare lezioni da parte di chi, come Lega e Fratelli di Italia, professa un modello sanitario opposto al nostro, che favorisce il sistema privato rispetto al pubblico. Noi crediamo invece in un modello universalistico di sanità, in cui chi ha meno possibilità possa usufruire della stessa qualità di cure di chi ne ha di più – esordiscono i gruppi di minoranza – per questo abbiamo proposto un ordine del giorno e degli emendamenti, tutti respinti, a sostegno della sanità pubblica, che, anche a livello locale, necessita ora più che mai del sostegno della politica e delle istituzioni, a cominciare dal governo nazionale“.

Proseguono i consiglieri. “Siamo rimasti francamente delusi che Lega e Fratelli d’Italia abbiano ritenuto di non affrontare con maturità una situazione complessa, che riguarda l’intero sistema sanitario e che necessitava di un dibattito più ampio, che riguarda questioni più profonde che toccano anche il livello locale, come la carenza dei medici di base, o le difficoltà che attraversano i Pronto Soccorso, evidenziate anche dalle recenti dichiarazioni alla stampa del primario del PS di Forli dottor Fabbri“.

Per questo auspicavamo che, invece della solita sterile strumentalizzazione, le forze di destra presenti in Consiglio comunale potessero raccogliere il nostro appello di addivenire ad un testo comune in merito alla riorganizzazione annunciata; tra i sette emendamenti, tutti respinti dalla maggioranza di destra, ve ne era uno in cui si chiedeva, fra gli altri, di inserire un punto in cui fosse direttamente il Consiglio comunale a rivolgersi all’Ausl Romagna affinché predisponesse un piano alternativo di riorganizzazione delle automediche“.

Abbiamo altresì proposto in Conferenza dei capigruppo ed in Consiglio comunale che la prima cosa da fare fosse convocare i vertici Ausl in commissione consiliare: la destra forlivese ha bocciato anche tale proposta, preferendo probabilmente la solita inutile bandierina di parte. Una scelta priva di rispondenza ai reali interessi dei cittadini del territorio a cui, al di là delle polemiche e nonostante le difficoltà connesse all’incremento dei costi, deve essere sempre garantito un alto livello di servizio“.

Perseguendo esclusivamente fini politici di basso cabotaggio, invece, gli esponenti della destra si sono rivelati ancora una volta al di sotto del senso di responsabilità istituzionale, necessario per rappresentare efficacemente il nostro territorio. La coesione unitaria su questa battaglia, che tutti i cittadini si aspettavano dalle istituzioni, è stata così ancora una volta immolata sull’altare dello spirito di parte, ad opera di quelli che a Forlì raccolgono le firme mentre a Roma continuano a tagliare fondi al sistema sanitario, cancellando di fatto il diritto alla salute dei cittadini. Restiamo pertanto convinti che un confronto serio e aperto, che consenta di approfondire e fornire un quadro d’insieme delle tematiche sopra evidenziate sia necessario, per questo depositeremo le firme sufficienti per richiedere l’urgente convocazione di un consiglio comunale straordinario per affrontare il tema del sostegno alla sanità pubblica senza strumentalizzazioni di sorta” concludono.

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