Sospensione medicalizzata. Ausl Romagna: “Mancano i medici, non si poteva fare diversamente”

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A seguito della discussione iniziata per la sospensione del servizio di automedicalizzata in postazione a Meldola, a servizio dei Comuni del territorio forlivese l’Ausl Romagna interviene con delle precisazioni. «Nei mesi scorsi, è già stato effettuato un intervento di rimodulazione dei mezzi di soccorso avanzato (automediche) che ha interessato tutti i distretti della Romagna, in particolare Rimini, Riccione, Faenza e Lugo. Più in generale, la necessità di riduzione del numero di automediche è legata alla mancanza di medici dell’area dell’emergenza. Questa situazione è grave e, purtroppo, non risolvibile a breve» si legge in una nota.

«L’attività di auto medica è stata sino ad ora basata sull’attività straordinaria (ovvero in aggiunta all’orario di servizio) di colleghi medici appartenenti ad altri ambiti e discipline. Tale soluzione organizzativa non è più sostenibile a causa della grave carenza di personale sanitario di anestesia e pronto soccorso, personale che ha già raggiunto il massimo carico di lavoro possibile all’interno dell’ospedale. L’attuale organizzazione aziendale delle Auto-Mediche consente, comunque, di mantenere nel distretto di Forlì tempi di soccorso assolutamente in linea con quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza e dagli indicatori nazionali» continuano.

«La presenza di un infermiere, con alle spalle un percorso professionale specifico, su tutti i mezzi di soccorso avanzato, è, in ogni modo, in grado di assicurare la qualità dell’intervento. Nel caso di gestione di pazienti critici (1,5% dei casi), le azioni dell’infermiere sono coordinate con l’intervento del medico dell’Auto-Medicalizzata, sempre disponibile. Infine, è necessario ricordare che nei casi più gravi, per i quali è necessario il trasporto immediato verso il centro di riferimento, è sempre disponibile l’elisoccorso diurno e notturno» conclude la nota dell’Ausl Romagna.

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