«Che l’Ausl Romagna abbia applicato alla lettera i regolamenti aziendali non c’è dubbio, ma che questi regolamenti siano aderenti al dettato normativo è da verificare. Da qui nasce l’interrogazione parlamentare depositata sull’incarico affidato a Nicola Magrini. L’Ausl Romagna prova a legittimare il suo regolamento, ma il decreto legislativo, relativamente alla dirigenza medica e delle professioni sanitarie, dispone in maniera tassativa: “Per il conferimento dell’incarico di struttura complessa non possono essere utilizzati contratti a tempo determinato di cui all’articolo 15-septies”. La disposizione normativa non lascia spazi interpretativi alternativi» è la risposta del deputato di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri al comunicato dell’Ausl Romagna.
«Ad un dirigente medico o delle professioni sanitarie possono essere assegnati incarichi di alta professionalità o di struttura semplice, ma non possono essere affidati incarichi di struttura complessa. L’interpretazione data dall’Azienda della Romagna nel caso di assegnazione a personale medico di incarichi di carattere “multiprofessionali”, ci sembra in palese contrasto con la norma di carattere generale, senza alcun supporto giuridico da parte di organi di livello superiore come Ministero, Regione e ANAC. Sarebbe stato quanto meno opportuno avere dai competenti Uffici dell’Assessorato Regionale alla Salute, anche per uniformità a livello di sistema sanitario regionale complessivo, un parere in merito alle possibili deroghe al principio generale posto dall’art. 15, comma 7-quinquies, dlgs 502/92, di divieto assoluto di utilizzo di contratti a tempo determinato di cui all’articolo 15-septies per il conferimento di incarico di struttura complessa» insistono Buonguerrieri e Luca Bartolini responsabile Fratelli d’Italia del comprensorio forlivese.
«Come va anche ricordato che la Regione annualmente è chiamata ad approvare il Piano triennale dei Fabbisogni di Personale. Piano che oltre ad indicare quantitativamente e qualitativamente l’organico aziendale, deve riportare le procedure di reclutamento e le tipologie contrattuali utilizzabili. Lo stesso Piano prevede una specifica sezione riguardante gli incarichi di struttura complessa che l’azienda intende ricoprire nel periodo, con indicazione delle procedure che si intendono seguire. Le Ausl non possono procedere alla copertura dei posti di struttura complessa fino a specifica conseguente autorizzazione regionale. E nel caso specifico, l’autorizzazione è stata data? A noi risulta di no e la replica dell’Ausl, dove dice tutto e niente, pare confermarlo: il regolamento aziendale é in palese contrasto con la norma e anche al liceo ti insegnano che un regolamento non può derogare una legge» concludono Buonguerrieri e Bartolini.