La vitivinicoltura ha bisogno di essere rinnovata, ma mettere mano a un vigneto oggi è molto più oneroso che solo due anni fa: così anche i bandi pubblici hanno un impatto più debole e le aziende agricole – davanti all’aumento dei costi delle materie prime – avrebbero bisogno di un supporto diverso.
“Apprezziamo il nuovo bando della Regione Emilia Romagna per il rinnovo dei vigneti, ma riteniamo che si potesse fare qualcosa di più dal punto di vista del contributo economico. Il valore dell’aiuto minimo – che varia da 8 mila a 8 mila e 500 euro all’ettaro – è sicuramente una base discreta da cui partire, ma che non ha visto adeguamenti negli ultimi anni nonostante il forte innalzamento dei prezzi delle materie prime che condiziona a livello economico la vita dell’agricoltore. Sicuramente è positivo il segnale di aiuto, ma forse si poteva fare qualcosa di più” si legge in una nota di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.
Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, per voce del presidente della Sezione Vitivinicola Carlo Alberto Favoni Miccoli, esprime un gradimento a metà per la nuova edizione del bando volto ad aiutare le imprese nell’effettuare investimenti per avere produzioni di qualità, principalmente per le varietà Doc e Igt, e mantenere così elevata la competitività delle aziende vitivinicole dell’Emilia Romagna.
Nello specifico questo bando, il cui finanziamento è di oltre 15 milioni di euro e che è compreso nell’ambito del Piano Strategico della Pac 2023–2027 dell’Unione Europea, concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà di uva da vino e incentiva tecniche produttive innovative, basate sulla meccanizzazione colturale e sull’installazione di impianti irrigui di ultima generazione. Alla cifra iniziale di 8.000 euro a ettaro, possono essere sommati un contributo extra di 900 euro l’ettaro per l’estirpazione del vecchio vigneto e ulteriori 3.000 euro, sempre per ettaro, per il mancato reddito durante il fermo produttivo per i lavori di rinnovo di vigneti. La superficie minima dell’intervento è fissata in 5.000 metri quadrati, ottenuti anche sommando le superfici relative a più interventi. Le domande vanno presentate online entro le ore 13 del 31 marzo 2023.
“Quello che la Regione manda è sicuramente un bel segnale verso la ricerca di tecniche e strumentazioni sempre più all’avanguardia per cercare di combattere, ad esempio, i gravi problemi legati al cambiamento climatico. Problemi che possiamo toccare con mano anche durante questo inverno, vista l’assenza di pioggia prolungata. Proprio per questo, però, considerate le difficoltà dell’intero comparto era auspicabile un aiuto economico più rilevante, in modo tale da spingere il maggior numero di imprese a procedere con il rinnovamento varietale e degli impianti”, spiega Favoni Miccoli.
Se infatti fino a qualche anno fa per estirpare e ristrutturare un vigneto bastavano quasi 20.000 euro ad ettaro, la situazione è totalmente cambiata nell’ultimo periodo, per via dell’innalzamento del costo delle materie prime che si è trasferito sui materiali necessari alla realizzazione del vigneto. “Lo scenario si è totalmente ribaltato e i prezzi sono triplicati, in alcuni casi anche quadruplicati – commenta Fabrizio Prudente capo servizio dell’Area Tecnica di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Oggigiorno, ad esempio, il costo dell’acquisto delle barbatelle, dei pali – principalmente in ferro – e dei fili è notevolmente aumentato e non si avvicina lontanamente al supporto economico fornito al bando della Regione. Se poi si aggiungono gli altri elevati costi delle materie prime per la produzione del vino – come le stesse bottiglie di vetro o le scatole di cartone che le contengono – i margini di guadagno per le imprese si sono ridotti enormemente – conclude Prudente -. L’auspicio per il futuro è che la Regione riesca ad aumentare l’aiuto economico presente in questo importante bando riservato al settore vitivinicolo, da sempre fiore all’occhiello e motivo di vanto nel nostro Paese e anche a livello europeo”.