Sicurezza, qualità degli spazi e adeguamento sismico. Si muovono su tre binari i lavori messi in agenda dal Comune di Forlì per rimettere in sesto le scuole di sua competenza.
“In questi giorni, complice il terremoto, si è parlato molto di edilizia scolastica. Il quadro da noi attenzionato è ampio e implica un monitoraggio continuo da parte dei nostri tecnici volto a garantire la sicurezza degli spazi educativi. Sono anni, infatti, che lavoriamo sul piano antisismico e investiamo sulla staticità degli edifici di nostra competenza. Questo non significa abbassare la guardia o drenare risorse da un servizio così strategico; la programmazione dei prossimi mesi coinvolge numerose scuole, per una spesa complessiva di circa 18 milioni di euro.”
L’assessora Paola Casara, con delega alle politiche educative, entra nel dettaglio di alcuni interventi: “il più corposo, sia in termini di risorse che di progettualità, è certamente quello che prevede l’abbattimento e la ricostruzione dell’ex scuola media Maroncelli, in pieno centro storico. A causa della recente revisione dei prezzi, il costo finale dell’opera è salito a 12 milioni di euro”.
“Altrettanto importanti sono i lavori di riqualificazione strutturale, messa in sicurezza e adeguamento antisismico previsti alla scuola primaria Squadrani, ai Romiti, per una spesa complessiva di 3.500.000 euro. A settembre poi inizieranno i lavori di attuazione del secondo stralcio del piano antisismico alla scuola elementare Tempesta, alla Cava, per un importo di 1.100.000 €. Infine, in estate partiranno gli interventi di messa in sicurezza, restauro e risanamento conservativo della facciata della scuola elementare Edmondo De Amicis, in viale della libertà. Per l’attuazione di quest’ultimo progetto è previsto circa 1 milione di euro”.
“La maggior parte di questi lavori sono finanziati con risorse del Pnrr, ma in alcuni casi accenderemo anche dei mutui – conclude l’assessora Casara -. I cantieri partiranno a breve e in armonia con la programmazione didattica. Ogni intervento è calibrato sulle esigenze dei singoli istituti e, soprattutto, su quelle delle nostre famiglie”.