«Dopo avere asportato la targa che ricordava gli augusti natali perché non cadesse sui passanti, la proprietà ha potuto approfittare della nuova normativa contenuta nella variante al RUE approvata nel 2021 per la totale cancellazione della casa del più autorevole concittadino: Giovan Battista Morgagni. La protesta generale uscita sulla stampa dimostra l’impopolarità di un’azione peraltro legalizzata non solo dalla omissione di tutela, ma addirittura dagli indirizzi urbanistici varati dal Comune, nonostante le tempestive Ora ci auguriamo che il nuovo PUG in fase di elaborazione e confronto con la città tenga conto dello sdegno suscitato dalle nuove norme di semplificazione unite alla frettolosa applicazione del PNRR negli insediamenti storici, giustificate con una inesistente limitazione dello spreco di suolo ed il solo obbligo tassativo di una spesa rigidamente controllata, senza controllo di qualità degli interventi» si legge in una nota di Italia Nostra.
«Quella casa – continua – doveva essere salvata dalla città in primo luogo per l’importanza della memoria civica al di sopra del disinteresse privato, ma anche dalla tutela ministeriale che non è stata richiesta, mentre poteva essere richiamata anche la tutela del Patrimonio immateriale. Ma le Soprintendenze sono indebolite dalla mancanza di personale e dalla progressiva limitazione dei poteri, imposti da provvedimenti che contraddicono le stesse norme dell’articolo 9 della Costituzione».
«A che serve ora un edificio nuovo “più sicuro”, con la stessa sagoma, magari con la lapide ritrovata, per la memoria di Morgagni, sapendo che quella casa poteva essere recuperata con i suoi spazi e materiali? Perché questo è il punto, la stessa Regione lo aveva indicato: negli aggregati urbani con gli edifici contigui la sostituzione di un elemento comporta maggiori rischi per la stabilità di quelli limitrofi rispetto al consolidamento dell’esistente e in molti casi minori costi. Cerchiamo ora di condividere norme più sicure, che tutelino centri storici e memoria dei cittadini, nell’approvazione del nuovo PUG, per evitare di dover ancora piangere la perdita di un patrimonio che rappresenta la nostra collettività» conclude il Consiglio direttivo Italia Nostra Sezione di Forlì.